Il cane, si sa, è il migliore amico dell’uomo ma ci sono posti in cui non potrebbe proprio stare, come ad esempio in una Guardia medica pediatrica, dove dovrebbe essere vietato l’accesso agli animali sia per motivi igienico-sanitari che di sicurezza. A Bagheria, invece, nel giorno della vigilia di Natale, decine di genitori che si erano recati con i propri figli nella struttura sanitaria sono stati costretti ad attendere il turno per le visite in compagnia di un cane di grossa taglia, che se ne stava accucciato in un angolo della sala d’aspetto.
Una situazione surreale che se da un lato suscitava lo stupore degli utenti dall’altro non destava nessuna preoccupazione da parte del personale. Pare, infatti, che l’animale fosse abituato ad entrare indisturbato nel locale e ad utilizzarlo come cuccia per i propri pisolini, al riparo dal freddo dell’inverno. Ed abituati alla sua presenza sarebbero anche i medici e gli infermieri che peraltro, secondo quanto riferito da una mamma, avrebbero dato rassicurazioni asserendo che il cane era vaccinato.
Il pericolo che potesse essere portatore di parassiti contagiosi per l’uomo o che in un raptus animale potesse aggredire qualcuno non è stato preso in seria considerazione. Nessuno ha pensato bene di contattare il Comune, in particolare la Polizia municipale, che avrebbe dovuto attivare il servizio di cattura dei cani randagi e di affidamento dell’animale presso un canile.
Forse per il clima natalizio che rende tutti più tolleranti o molto più probabilmente per la sciatteria con la quale spesso si gestiscono i servizi pubblici in Sicilia, l’animale ha continuato a rimanere lì per ore, tra un sonnellino e qualche passeggiatina per sgranchirsi le zampe, esponendo i piccoli pazienti dell’ambulatorio, già debilitati dai loro malanni, ad ulteriori rischi per la loro salute e incolumità fisica.