“Emerge uno scenario particolarmente allarmante, insidioso e altamente lesivo degli interessi finanziari dello Stato, considerato l’ammontare delle imposte evase, il numero delle società coinvolte e dei soggetti indagati“. Lo ha detto il colonnello Gianluca Angelini, comandante del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Palermo commentando l’operazione che ha portato a cinque arresti per la bancarotta da 22 milioni di euro del gruppo Gambino.
“L’accurata ricostruzione dei flussi finanziari – ha aggiunto – alla base delle condotte fraudolente, cifra distintiva delle attività investigative condotte dalla guardia di finanza, rappresenta la modalità operativa più efficace per garantire l’effettivo ristoro delle casse dello Stato di quanto indebitamente sottratto alla collettività dagli evasori fiscali. La tutela dell’economia legale riveste oggi più che mai un’importanza centrale per la salvaguardia degli imprenditori onesti e per questo l’impegno della Guardia di Finanza è costantemente rivolto al contrasto della criminalità economica, in grado di inquinare il tessuto sano dell’imprenditoria nazionale e particolarmente difficile da colpire alla luce del tecnicismo delle operazioni contabili e finanziarie illecite“.
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