“Nel 2020 gli equilibri di bilancio dei Comuni siciliani risentiranno degli effetti connessi all’emergenza sanitaria” determinata dal coronavirus. Lo si legge nel report redatto dalla sede Bankitalia di Palermo che ha scattato la fotografia sull’andamento dell’economia regionale. Secondo il documento presentato oggi “a fronte di spese in gran parte incomprimibili, gli enti si sono trovati a fronteggiare uno slittamento degli incassi, con effetti negativi sulla situazione di liquidità, a cui si sono associate perdite di gettito“.
Gli effetti della pandemia, quindi, hanno messo “sotto pressione” i bilanci dei Comuni costretti a fronteggiare “maggiori spese necessarie a fronteggiare l’emergenza e, soprattutto, il calo delle entrate“. Larga parte delle entrate proprie correnti risente, infatti, del blocco delle attività disposto per limitare il contagio e delle misure di esenzione a favore delle categorie di contribuenti maggiormente colpite dalla crisi.
Entrando nel dettaglio degli enti locali siciliani, Banca d’Italia evidenzia che per per i Comuni siciliani, escludendo il primo bimestre dell’anno che non è stato influenzato dalla crisi, “le entrate tributarie ed extra tributarie che possono subire un calo a causa del lockdown rappresentano il 48% delle entrate correnti annue“: un valore inferiore a quello medio nazionale, che si attesta sul 60%. Tra le entrate tributarie, le principali voci potenzialmente a rischio di perdite sono l’Imu, la tassa sui rifiuti (Tari) e l’addizionale Irpef. Bankitalia fa anche una stima, basata su dati Siope relativi al triennio 2017-2019: per i comuni siciliani la perdita che si è già determinata ammonterebbe a circa 114 milioni, di cui 59,3 per minori entrate tributarie e 54,9 per il calo di quelle extra tributarie.
La crisi economica dovuta al coronavirus in Sicilia vedrà “esposto” soprattutto il settore del turismo. Lo prevede il report sull’andamento dell’economia regionale redatto dalla sede di Palermo della Banca d’Italia. Il comparto turistico, “che negli ultimi anni – si legge sul report – ha sostenuto la dinamica dei servizi, è uno dei più esposti alla crisi, anche in ragione della dipendenza dalla domanda estera e dei tempi necessari a ripristinare la fiducia dei viaggiatori che amplificheranno le difficoltà delle imprese per la stagione estiva 2020“.