L’antropologia del potere, anche dalle nostre parti, non può prescindere dal luogo fisico, figurato e concettuale del “democristiano”. Diccì oggi e sempre, anche e soprattutto nella “Sicilia bedda” del voto un tanto al chilo, del consenso post populista orfano dei grillini e di quello celodurista della Lega salviniana che in Sicilia s’è caricata sia i democristiani livorosi e vendicativi sia quelli amabili e da sagrestia, i puristi della balena bianca.
Nel libro di Elio Sanfilippo “C’era una volta la Dc” – Una storia tra chiesa, popolo, mafia – (Navarra) c’è il passaggio di un’epoca che ha segnato il Paese.
Maurizio Scaglione e Giuseppe Bianca ne parlano a Bar Sicilia con Calogero Mannino, un pezzo di storia politica italiana, ministro delle Repubblica e leader democristiano in Sicilia e con l’autore del saggio storico e politico.
Un’Italia malconcia e acciaccata venne rimessa in piedi a forza di ricostituenti specifici, mentre pattinando sui dubbi degli italiani la Democrazia cristiana fu capace di dispensare certezze quotidiane, a volte di breve respiro, ma di grande efficacia e di sicuro impatto divulgativo, costruendo l’ossatura dell’Italia del dopoguerra, in grado di “scollinare” sino alla metà degli anni Ottanta: “Quello – ricorda Mannino- è lo spartiacque in cui raggiunge una grande accelerazione il periodo di crisi innescato dall’assassinio, dieci anni prima, di Aldo Moro.
Il giorno in cui, Mino Martinazzoli innescò la valanga di coccodrilli e necrologi sulla fine del più grande partito popolare della storia repubblicana, abbassando la saracinesca e provando a salvare il salvabile, i falsi umili e i finti buoni che avevano aspettato quel giorno per tutta la vita avevano tante vendette da compiere.
Per questo presero la rincorsa e spararono più forte che mai il loro calcio alla storia, che tanto per cambiare, il suo corso lo aveva fatto da sola.
Ma chi sono oggi “i nipotini” post democristiani di Mannino? L’ex ministro lo spiega ai nostri microfoni, a modo suo e con l’ironia sottile che lo ha sempre contraddistinto.