Si è chiusa ieri sera la quarta edizione del Barbablù Fest, il festival che è andato in scena dall’1 all’11 agosto prodotto e realizzato da Terzo Millennio Progetti Artistici di Andrea Peria Giaconia, nato da un’idea di Pietrangelo Buttafuoco, che prende il suo nome dalla Testa di Ade, uno dei pezzi archeologici più importanti riconsegnati alla Sicilia dopo il trafugamento da Morgantina, ribattezzata Barbablù in ragione degli straordinari riccioli blu della barba. La direzione artistica è stata firmata da Alberto Samonà, scrittore e giornalista siciliano, in una staffetta ideale con Giuseppe Dipasquale, che ne ha curato le prime tre edizioni.
Gran finale ieri sera, tra applausi e grande partecipazione di pubblico con Terra ca nun senti, il concerto-evento di Carmen Consoli dedicato alla Sicilia, in cui la cantautrice catanese ha alternato brani tradizionali siciliani con canzoni di artisti iconici nati nella sua terra, come Franco Battiato, Rosa Balistreri e la stessa Consoli: l’insieme ha composto una grande narrazione in note dell’Isola con i suoi paesaggi, storie e personaggi, filtrata dal suo sguardo e dalla sua sensibilità.
Soddisfazione espressa dall’organizzatore, Andrea Peria Giaconia e dal direttore artistico Alberto Samonà.
“Siamo contenti e lusingati – ha detto Peria Giaconia – che il territorio ci abbia premiato, ma siamo anche molto orgogliosi di avere contribuito a creare un indotto importante per tutta la zona”.
“È stata un’edizione fantastica – ha aggiunto Samonà – grazie alla grandissima affluenza di pubblico in un luogo magico, un’area che racconta uno dei posti più suggestivi e iconici della Sicilia”.
Oltre a Carmen Consoli protagonisti della quarta edizione il pianoforte di Danilo Rea, il teatro con Tuccio Musumeci e Giuseppe Dipasquale, Giovanni Calcagno e Vincenzo Pirrotta, Silvia Ajelli e Gaia Insenga, ma anche appuntamenti culturali e presentazioni di libri, con Felice Cavallaro e Federico Palmaroli “Osho”.