E’ un vero e proprio esercito di lavoratori in nero quello degli acconciatori e degli estetisti che svolgono l’attività a casa propria o a domicilio, senza avere quindi una partita iva o un locale a norma. Un fenomeno molto diffuso che altera pesantemente la leale concorrenza nel settore a danno dei professionisti che rispettano la legge. Per arginarlo la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa della Sicilia ha pensato di predisporre una proposta di legge, da sottoporre all’Assemblea regionale siciliana, che è stata presentata oggi a Ragusa.
Fermo restando l’obbligo di mettersi in regola con il fisco, la proposta prevede la possibilità di poter esercitare la professione presso l’abitazione del cliente, ma solo in caso di sua malattia o altro impedimento fisico, nonché a casa, purché i locali utilizzati dispongano dei requisiti previsti dalla normativa in materia di urbanistica, edilizia, sanità e sicurezza e siano dotati di ingressi e servizi igienici autonomi. Inoltre il professionista è tenuto ad esporre le tariffe applicate ai diversi trattamenti.
Al Comune spetta il compito della vigilanza, di diffidare chi lavora in nero ad adeguarsi alla normativa, di disporre eventualmente la sospensione dell’attività o la chiusura, attraverso l’apposizione dei sigilli, nel caso in cui il professionista continui ad ignorare i provvedimenti. A questi si aggiungono le sanzioni pecuniarie che vanno dai 250 euro per chi non espone le tariffe ai 5.000 per chi esercita senza il possesso dell’abilitazione professionale prevista.
“Vogliamo che si metta ordine e si disciplini in modo chiaro, netto ed organico, questo comparto”, spiegano Nello Battiato e Piero Giglione, rispettivamente presidente e segretario della Cna regionale. “I nostri dirigenti, con professionalità ed impegno – aggiungono – hanno elaborato delle proposte, hanno messo nero su bianco quelli che sono gli elementi ritenuti fondamentali e peculiari, inseriti in questo progetto di disegno di legge. Siamo sicuri che, superato il normale iter parlamentare, questo testo possa, quanto prima, diventare legge in modo da dotare la Sicilia di un apposito e puntuale quadro legislativo che dia riconoscimento e dignità alle attività degli acconciatori e degli estetisti”.