Il perimetro del percorso arabo-normanno di Palermo si allarga a monumenti oltre quelli riconosciuti dall’Unesco. Quattro anni fa ne erano stati scelti nove come luoghi in cui era possibile riconoscere l’anima di influenze culturali, ma anche religiose, che hanno lasciato tracce significative. Ai nove siti inseriti nell’itinerario – che comprendono tra l’altro il Palazzo Reale e la Cappella palatina, la Zisa e le cattedrali di Palermo, Cefalù e Monreale – si aggiungono ora altri tredici luoghi e monumenti che ampliano e valorizzano il circuito turistico e culturale.
In una guida curata dal direttore della Fondazione Unesco Sicilia Aurelio Angelini, sono stati inseriti il palazzo recuperato e il parco del sollazzo di Maredolce, le fortificazioni del Castello a Mare, la piccola e austera chiesa di Santa Maria Maddalena all’interno di una caserma dei carabinieri, La Cuba. E ancora la maestosa SS. Trinità alla Magione, la Cuba Soprana, nel giardino abbandonato di Villa Napoli; la Cubula; la cappella di Santa Maria dell’Incoronata alle spalle della cattedrale; San Giovanni dei Lebbrosi; le chiese medievali di Santo Spirito e Santa Cristina la Vetere.
Nel circuito ampliato sono inseriti anche i Qanat, una grande opera di ingegneria idraulica sotto la città costruita a partire dall’epoca araba, e i bagni di Cefalà Diana.
Il progetto di ampliamento dell’itinerario sarà presentato il 3 luglio a Villa Niscemi, sede di rappresentanza del Comune di Palermo, insieme con #Settembre Unesco, un cartellone di eventi, visite guidate, conferenze e manifestazioni che dal 13 al 26 settembre, saranno ospitati nei tredici monumenti dell’itinerario “allargato”.
Tra i tanti appuntamenti in programma, si parlerà dell’antica Favara o Maredolce il 14 e 15 settembre; si potrà assistere ad affascinanti videomapping dal 23 al 26. In chiusura la Notte Bianca dei monumenti Unesco nell’ultimo weekend di settembre.