Quello della bilateralità un universo che gradualmente comincia a prendere campo nel mondo del lavoro grazie alle possibilità integrative ad esso correlate che riguardano sia gli impiegati che le aziende.
Annamaria Trovò, Dirigente Cisl e Vicepresidente del fondo sanitario PMI Enfea Salute traccia un quadro complessivo che parte dagli strumenti e dall’organizzazione della bilateralità fino ad arrivare alla situazione attuale in Sicilia.
In prima istanza la Trovò spiega quali sono al momento gli strumenti e le organizzazioni legate al sistema bilaterale: “Per le piccole e medie imprese noi abbiamo come parti sociali, Cgil, Cisl, Uil e Confapi, messo in campo un sistema di bilateralità molto articolato e ricco di strumenti, che comprendono un ente bilaterale multi-scopo che è Enfea, Enfea Salute e il fondo di assistenza sanitaria, che si sono aggiunti al Fapi – Fondo Interprofessionale Per la Formazione Continua, a Fondapi Fondo di previdenza integrativa e all’Opnc che è l’organismo paritetico per la salute e la sicurezza sul lavoro. È importante sottolineare tutti gli strumenti”.
Il vicepresidente del fondo sanitario Enfea Salute ha poi spiegato quella che è la situazione circa le adesioni agli enti bilaterali sia a livello nazionale che per quel concerne la Sicilia, i cui numeri al momento sono bassi: “Noi abbiamo 100.000 lavoratori iscritti a Enfea a livello nazionale e circa 50.000 iscritti ad Enfea Salute e questo è un primo problema che non ha giustificazione visto che le problematiche della salute sono problematiche su cui le persone sono molto sensibili e avere un’assistenza sanitaria aiuta il lavoratore e il suo tenore di vita. La Sicilia rappresenta una piccolissima parte perché abbiamo nella regione soltanto 73 aziende iscritte alla bilateralità per le piccole medie e imprese e di queste 51 sono iscritte solo all’ente bilaterale e non al fondo sanitario. C’è tanta strada da fare. Quello che mi preoccupa principalmente è il numero di imprese iscritte e di lavoratori: noi abbiamo in tutto 775 lavoratori in Sicilia che usufruiscono del welfare contrattuale e sanitario per la piccola e media impresa. I lavoratori sono collocati principalmente nelle province di Palermo, Catania e Messina; le aziende soprattutto a Catania e Palermo e poi in terza istanza Messina”.
In merito ai propositi per l’anno appena iniziato sul tema della bilateralità la Trovò sottolinea quanto sia importante far conoscere a lavoratori e aziende le opportunità che derivano da questo sistema: “La prospettiva per l’anno prossimo è parlare di più delle cose buone che stiamo facendo. La polizza sanitaria integrativa è una polizza di primissimo livello che costa poco alle aziende e nulla ai lavoratori perché sono 10 euro al mese a carico del datore di lavoro che consente di accedere senza alcun onere o con oneri risibili al circuito convenzionato con Unisalute che si appoggia a centri di eccellenza. Per quanto riguarda l’ente bilaterale ha disponibilità alle più svariate risposte di sussidio al lavoratore ma anche al datore di lavoro: ci sono tante prestazioni e vale la pena esplorarle come anche sollecitare le aziende affinché queste opportunità diventino accessibili ai lavoratori come a loro. Nel 2021 noi vogliamo continuare ad attivarci per una campagna di divulgazione e promozione in tutte le regioni d’Italia a partire da quelle che sono un po’ più in ritardo nella conoscenza e nell’utilizzo degli strumenti della bilateralità”.