E’ stata bocciata la mozione di sfiducia contro il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Il primo cittadino ha presenziato durante a tutta la discussione in aula e ha fatto il suo intervento dagli scranni riservati alla giunta. Il documento non è passato: 19 i favorevoli, 20 contrari, un assente.
Il documento era stato presentato da 19 consiglieri comunali dell’opposizione ed era stato letto integralmente a Sala delle Lapidi da Cesare Mattaliano, uno dei firmatari.
Perché la sfiducia passasse servivano 24 voti sui quaranta consiglieri totali. Il sindaco e l’intera giunta sono presenti in Aula.
LA NOTA DI DIVENTERÀ BELLISSIMA
“Chi ha votato “no” alla sfiducia al sindaco si è assunto una grande responsabilità nei confronti dei palermitani, giustamente delusi dai deficitari risultati di questa amministrazione comunale. Orlando era consapevole che la situazione a Palermo sarebbe arrivata al collasso, tuttavia non è stato capace di mettere in campo alcuna programmazione nei settori vitali per la nostra città”. Lo afferma il consigliere comunale di DiventeràBellissima, Claudio Volante, commentando la bocciatura della mozione di sfiducia.
Interviene pure il coordinatore cittadino Eduardo De Filippis: “La maggioranza che sostiene Orlando ha dimostrato di essere in uno stato confusionale. Durante il dibattito tutti, chi più chi meno, hanno mosso critiche nei confronti dell’amministrazione comunale, in particolar modo dell’assessore Catania. Tuttavia, al momento del voto quelle critiche dai banchi della maggioranza si sono dissolte e c’è stato chi, come la consigliera del Pd Milena Gentile, ha motivato il proprio “no” alla mozione con la volontà di non consegnare Palermo alle Destre. É stato pure vergognoso ed ingiusto il suo attacco al presidente della Regione, di cui invece tutti dovrebbero andare fieri per le battaglie politiche che sta combattendo a favore dei siciliani”.
LA NOTA DELL’UDC
“Oggi siamo qui a piazza Pretoria per la sfiducia al sindaco Orlando. Staremo qui, nel cuore di una Palermo sofferente per smascherare quei consiglieri comunali che non vogliono liberare la città, quei cambia-casacca che scappano dalla disperazione dei cittadini per salvare la propria poltrona”. Lo afferma Vincenzo Figuccia, deputato regionale dell’Udc.
“Il verdetto di questa sindacatura è incontrovertibile – prosegue Figuccia- e non ci vorranno certo altri due anni per attestare il disastro targato Orlando che ha fatto scivolare Palermo nel degrado più assoluto. Negli scorsi mesi, gli indici di gradimento dei sindaci di tutta Italia – continua Figuccia – hanno visto “il sindaco che lo sa fare” ultimo in classifica, basta tanto per prendere atto della delegittimazione popolare che rende Orlando incompatibile con Palermo e con i palermitani. Anni di passerelle per trovarci sempre tra montagne di rifiuti e sporcizia. Per lui e per i suoi giannizzeri – conclude – non resta molto da fare se non i pacchi e appendere la fascia tricolore al chiodo”.