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Ingenti quantità di rifiuti sono stati scoperti interrati dal nucleo di pg e ambientale della polizia municipale di Marsala in cave di tufo abbandonate in contrada Scacciaiazzo, ma anche in superficie, su un’area complessiva di circa 5mila metri quadrati, dove opera un’azienda che si occupa dello smaltimento di materiale plastico. L’azienda, dopo una perquisizione, è stata sequestrata dalla Procura della repubblica di Marsala.
L’operazione, condotta in collaborazione con l’Arpa di Trapani, è stata diretta dal comandante della polizia municipale Vincenzo Menfi e coordinata dal sostituto procuratore Maria Milia. Adesso, si indaga per accertare la natura e la provenienza dei rifiuti.
Buona parte, si suppone, comunque, provengano da impianti serricoli. Su una vasta area degradata (si tratta dell’entroterra di Marsala) sono stati trovati anche vecchi veicoli dismessi e fatiscenti capannoni, uno anche con copertura in eternit, in passato adibiti alla coltivazione di funghi.
Adesso, con i vigili del fuoco, sono in corso accertamenti per verificare la qualità dell’aria e della falda acquifera.
In passato, rifiuti accatastati su quest’area erano andati a fuoco, attirando l’attenzione degli investigatori, convinti che questa sia soltanto la “punta dell’iceberg”. Di recente, sempre il nucleo ambientale della polizia municipale di Marsala ha scoperto e sequestrato in altre aree di periferia altre discariche abusive di rifiuti di vario genere definite “vere e proprie bombe ecologiche”.