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Boom di domande all’Amat. In duemila in lizza per un posto da autista

sabato 1 Aprile 2017
Bus Amat
[Foto © D. G.]
amat via roccazzo
La rimessa Amat di via Roccazzo

Solo uno su dieci ce la farà. Un vero boom di domande sono pervenute all’Amat, la società partecipata 100% comunale che gestisce il trasporto pubblico a Palermo. Ieri è scaduto il tanto discusso bando di selezione per 200 autisti che la società di via Roccazzo aveva pubblicato lo scorso 23 febbraio.

Dopo 15 anni di blocco delle assunzioni, il bando per autisti ha fatto gola a tantissimi giovani (palermitani e non) in cerca di lavoro. «Considerata l’età media alta (55 anni) degli autisti Amat, il bando – spiegava il segretario Filt Cgil Palermo, Gaetano Bonavia – sarà un’occasione unica per tantissimi giovani. Nel giro di pochi anni si assisterà a un turn-over di centinaia di autisti». Detto, fatto: si parla di circa duemila candidature pervenute.

Il termine per la partecipazione è scaduto ieri, ma a seguito delle polemiche politiche dei giorni scorsi il sindaco Leoluca Orlando, ha deciso di far insediare la commissione Amat per la valutazione dei titoli soltanto dopo le elezioni dell’11 giugno. In molti, infatti, avevano criticato la selezione vedendola come un’operazione di marketing politico-elettorale e un modo per accaparrarsi dei voti.

Orlando così ha deciso di spegnere le polemiche sul nascere, congelando il reclutamento dei candidati fino al voto per la scelta del sindaco.

Intanto l’Amat è a lavoro per mettere a punto il meccanismo di selezione degli aspiranti autisti: il Cda preparerà un avviso per rinnovare il contratto alle agenzie interinali. Inoltre è in arrivo un’importante novità sul fronte della lotta ai “portoghesi”: sarà pubblicato un nuovo bando per assoldare per due anni nuovi vigilantes per il controllo degli autobus.

L’esperimento avviato lo scorso dicembre è durato due mesi su sole due linee e ha registrato un incredibile successo, nonostante le polemiche sollevate da Striscia la Notizia: il servizio di vigilanza della Ksm infatti è costato all’Amat ben 86mila euro.

Ma da via Roccazzo si sono difesi spiegando che «per ogni euro speso nell’operazione vigilantes sugli autobus, ha portato nelle casse dell’Amat 2,5 euro grazie al numero di biglietti obliterati in più».

L’obiettivo quindi adesso è di confermare l’esperimento, allargando addirittura il servizio di vigilanza a una sessantina di guardie armate. Stavolta non solo su due linee, ma impiegarli anche su quelle più affollate (101 e 806, ad esempio) ma anche a bordo dei tram della Linea 1 diretti a Brancaccio.

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