Si fa sempre più rovente la polemica sul discusso risultato della sfida televisiva de “Il Borgo dei Borghi”, il programma Rai che nei giorni scorsi ha visto il successo di Bobbio, comune emiliano che ha avuto la meglio su Palazzolo Acreide. Nella circostanza l’esito del televoto di questa sfida, che all’atto finale aveva visto prevalere Palazzolo Acreide, venne ribaltato in extremis dal verdetto della giuria presieduta da Philippe Daverio. Nelle ore successive si è poi scoperto che il critico d’arte, tuttavia, nel 2018 aveva ricevuto la cittadinanza onoraria proprio del Comune di Bobbio: da qui la protesta dei cittadini di Palazzolo Acreide e dell’Amministrazione locale ma anche la reazione dell’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina.
Ora in un’intervista a “Le Iene” D’Averio attacca senza mezzi termini proprio la Sicilia e i siciliani, e le sue parole sono destinate a scatenare, per forza di cose, altre polemiche: “Il siciliano è convinto di essere al centro del mondo. E quindi per loro tutto ciò che non è Sicilia è quasi intollerabile. Essere cittadino onorario che cosa significa? Il diritto di opinione è sancito dalla nostra Costituzione. Già il televoto aveva fatto vincere Bobbio”.
E ancora: “Porterò in tribunale sia il sindaco di Palazzolo Acreide che chi ha fatto un’interrogazione parlamentare contro di me. E’ un’intimidazione sicula pura. La cittadinanza onoraria di Palazzolo Acreide non la accetterei. Non amo la Sicilia. Ho il diritto di dirlo? Mi piace il foie gras, bevo champagne e mi piace Bobbio. E’ un mio diritto. In Sicilia non ci torno, sono spaventato, mi hanno spaventato. Ho paura della Sicilia”.
Poi l’affondo finale: “Il tono utilizzato in questo affare è un tono di minaccia, che fa parte della tradizione siciliana innegabilmente. Il cannolo non mi piace perché ha la canna mozza. A me le robe con la canna mozza non piacciono. La Trinacria lo sa che cos’è? E’ un piede messo a terra. E’ terrone e rosica”.