I nodi della giustizia a Messina al centro di un faccia a faccia svoltosi nelle scorse ore tra il candidato sindaco Dino Bramanti e una rappresentanza del consiglio dell’ordine degli Avvocati.
Il presidente dell’Ordine, Vincenzo Ciraolo, ha aperto l’incontro focalizzandosi su alcune emergenze, come la ventilata soppressione della corte d’Appello e i ritardi accumulato per la realizzazione del secondo Palazzo di Giustizia, che rappresentano due temi urgenti e fortemente sentiti.
Bramanti ha spiegato nel corso del confronto che: “Sulla questione relativa al secondo Palazzo di Giustizia, sarà l’Amministrazione comunale a doversi investire di questa problematica. Ho avuto modo di verificare la concreta possibilità di spostare gli uffici giudiziari in un’altra sede, ma la tematica deve essere approfondita soprattutto tenendo in considerazione il fatto che sono trascorsi decenni e che si corre il rischio di perdere ingenti risorse a questo fine destinati. Mi batterò, ovviamente, anche per il mantenimento della Corte d’Appello nella nostra città. obiettivo questo che vede uniti tutti i rappresentanti della politica in modo trasversale. La perdita della Corte d’Appello non è una problematica che riguarda solo gli operatori della giustizia ma l’intera collettività messinese”.
Era presente all’incontro anche l’assessore designato Mario Ceraolo, che si è soffermato sulle strategie per un recupero della situazione di degrado ambientale che “non è più sostenibile sia in centro che nelle periferie, anche per incrementare i livelli di sicurezza”. Ceraolo ha illustrato gli interventi programmati per migliorare la visibilità e fruibilità della città anche agli occhi dei visitatori, con riferimento al problema dell’ambulantato selvaggio e delle “saracinesche chiuse”, che nell’ambito della proposta di governo della coalizione Bramanti vengono ritenute delle priorità da attuare quanto prima per iniziare a dare una svolta alla Città di Messina.