Grande diatriba sulle recenti scoperte fatte sui Bronzi di Riace da un gruppo di studiosi siciliani, tra gelosia, risentimento e paura.
Anselmo Madeddu, medico ed esperto di storia e bronzistica greca, e Rosolino Cirrincione, direttore del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania, lo scorso 25 luglio, hanno esibito la comparazione delle terre delle saldature interne ai Bronzi, le uniche davvero indicative del luogo di collocazione, con campionamenti fatti in prossimità della foce del fiume Anapo. I risultati straordinari hanno avvalorato ulteriormente la tesi dei grandi archeologi americani Robert Ross Holloway e Anne Marguerite McCann che allocavano i Bronzi di Riace in Sicilia, a Siracusa.
La risposta
I due studiosi, dopo immediate critiche e polemiche, hanno voluto mettere subito in chiaro che: “Nessuno vuole rivendicare alla Sicilia il possesso dei Bronzi di Riace, ma si intende soltanto fornite un ulteriore contributo alle indagini sulla loro verità identità storica. I Bronzi di Riace sono un patrimonio dell’Umanità e stanno benissimo nel Museo di Reggio Calabria, affidato peraltro a un’ottima Direzione, oltre che all’affetto e all’amore dei Reggini“.
“Tra l’altro – sottolineano -, nella nostra ipotesi sosteniamo di non essere del tutto convinti che entrambe le opere fossero state realizzate ad Argo, e avanziamo l’ipotesi che almeno una delle due fosse stata realizzata proprio in Calabria, a Sibari, (territorio ricco degli oliofiti e delle rocce metamorfiche riscontrate nelle terre di fusione del Bronzo B) e probabilmente proprio da Pitagora da Reggio. Questi capolavori, quindi, sebbene poi saldati ed esposti a Siracusa presso i Dinomenidi, una nascita calabrese c’è l’hanno davvero. Più di quanto non sostengano altri autorevoli studiosi”.
A sbalordire gli studiosi sono stati, però, i commenti degli stessi siracusani. Invece di gioire delle nuove prove, alcuni, hanno criticato aspramente l’analisi fatta su campioni reali. Ma Madeddu e Cirrincione, sorridendo in piena serenità rispondono che: “Siracusa è una splendida città che, però, ogni tanto non si vuole bene e si fa male da sola. Ma non importa, noi la vogliamo bene lo stesso! E siamo orgogliosi, invece, di aver ricevuto tanti inaspettati consensi da più parti d’Italia“.
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