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Indagini in corso

Brutale aggressione omofoba a Palermo: sei giovani picchiati e insultati

lunedì 22 Gennaio 2024
foto di repertorio

La notte scorsa, nei pressi del Teatro Massimo di Palermo, un gruppo di sei giovani è stato vittima di una violenta aggressione da parte di un branco di bulli. I ragazzi, appena usciti da un locale e intenti a passeggiare, sono stati oggetto di insulti omofobi da parte di dodici aggressori.

La situazione è rapidamente degenerata, culminando in un brutale pestaggio durante il quale le vittime sono state colpite con calci e pugni. Due dei giovani sono riusciti a fuggire per chiedere aiuto a una pattuglia di polizia, la quale è intervenuta tempestivamente. Tuttavia, al loro arrivo, il branco si era già dileguato in direzione di via Cerda.

Le vittime, due ragazzi di 24 e 29 anni, hanno subito minacce di morte nel caso avessero denunciato l’accaduto alle autorità. Alcuni dei feriti sono stati trasportati in ospedale per le necessarie cure mediche.  Nessuno sarebbe intervenuto per cercare di proteggere le vittime.

Sono in corso indagini per individuare gli aggressori.

“Può succedere a chiunque. E’ stata un’aggressione violenta senza alcun motivo. Un modo come un altro per trascorrere la notte”. Lo dice all’Ansa una delle vittime dell’aggressione omofoba a Palermo avvenuta sabato notte in pieno centro cittadino.

“Avevamo trascorso la serata con alcuni amici in un locale in quella zonaraccontaUna volta usciti siamo andati a fare una passeggiata in via Ruggero Settimo. Era circa mezzanotte e mezza. Quando un gruppo di dodici, quindici, ragazzini tutti minorenni ci ha scrutato e fissato. E poi ci hanno urlato froci e finocchi. Noi ci siamo avvicinati chiedendo per quale motivo ci avesse apostrofato in questo modo. Ma per tutta risposta hanno picchiato un nostro amico seduto di spalle”.

Sono stati attimi concitati. “Io insieme ad un altro ragazzo abbiamo compreso che la situazione poteva degenerareaggiunge la vittimaci siamo allontanati per cercare di trovare una pattuglia di polizia. In giro non ce n’erano e così ci siamo diretti verso il Teatro Massimo. Da lontano abbiamo visto i nostri amici picchiati in modo violento. Tornati con la polizia, il gruppo di aggressori e scappato. Prima ci hanno minacciato di morte e ci hanno fatto segno di un arma nascosta in un borsello. Non so se fosse vero. Ma il segno era inequivocabile. Abbiamo presentato denuncia perché un fatto così grave non può passare in silenzio”.

“Nessuno ci ha soccorso. In via Ruggero Settimo c’era tanta gente. Non si è fermato nessuno a soccorrere i miei amici che venivano picchiati senza alcun motivo. I ragazzini, tutti minorenni, si sentivano i padroni della strada e potevano fare qualunque cosa. Una banda che aveva deciso di trascorrere la serata aggredendo qualcuno. Ci hanno visti e senza un motivo particolare hanno pensato bene che fossimo una possibile preda. Un obiettivo perfetto per il sabato notte”, aggiunge.

Le vittime sono giovani dai 24 anni ai 29 anni. Sono studenti universitari, professionisti e impiegati. “Si esprimevano in siciliano e mentre picchiavano ci insultavanocontinua il giovanePoi vigliaccamente sono fuggiti. I miei amici sono finiti in ospedale per farsi refertare. Finire la serata al pronto soccorso non era quello che avevamo programmato per trascorrere una serata tra amici. Abbiamo presentato denuncia. Spero che la polizia li prenda. E’ stato un incubo”.

Ferma la condanna da parte del primo cittadino del capoluogo siciliano, Roberto Lagalla: “Nessun tipo di violenza può essere tollerato. Questa mattina ho appreso dei quattro ragazzi aggrediti immotivatamente ieri, mentre stavano passeggiando per le vie del centro cittadino. Quanto accaduto è inaccettabile, a loro rivolgo la mia totale solidarietà e vicinanza.”

“Questa amministrazione – prosegue Lagalla – condanna fermamente ogni forma di discriminazione e omofobia e auspico che vengano presto individuati i responsabili di questo episodio. E mi rifaccio all’invito che oggi l’Arcivescovo Lorefice ha rivolto ai giovani, nel corso della celebrazione in onore di San Sebastiano, invitandoli ad uno stile di vita sano e a comportamenti di tolleranza e rispetto. Un invito che deve essere colto anche da tutte le istituzioni – conclude il sindaco – che hanno il dovere di rinnovare, ogni giorno, il loro impegno in azioni di contrasto al degrado sociale ed educativo“.

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