“Le colpe dei padri non ricadano sui figli, più che giusto. Anzi giustissimo. Nel caso di Genovese junior è d’obbligo, però, un distinguo, specie se chi lo ha accolto nella coalizione ha predicato ai quattro venti di essere disposto a rinunciare anche a 10 mila voti piuttosto che perdere la dignità”.
Lo afferma il candidato governatore della Sicilia per il Movimento 5 stelle, Giancarlo Cancelleri, commentando la candidatura del giovane figlio dell’ex numero uno del Pd regionale condannato a 11 anni al processo denominato “Corsi d’oro”.
“Musumeci – spiega Cancelleri – sia coerente con le sue affermazioni, faccia a meno dei voti del giovane Genovese, visto che è lapalissiano che le preferenze che raccoglierà gli arriveranno dalle relazioni e dalla campagna elettorale del padre”. “La verità – conclude Cancelleri – è che i voti per alcuni sono come i soldi: non puzzano”.