“Lo dico pubblicamente noi chiediamo la presidenza dell’Ars, chiediamo la vicepresidenza, chiediamo di entrare nell’ufficio di Presidenza dalla porta principale. Non devo barattare niente con nessuno. Non dobbiamo chiedere niente a nessuno. Ci spetta”.
Su Facebook Giancarlo Cancelleri parla chiaro e senza mezzi termini: “Loro possono non darcela, ma in 70 anni di storia del parlamento siciliano non è mai avvenuto. Se non lo fanno sarà la prima volta in assoluto. Lo dice il regolamento parlamentare interno dell’Ars – aggiunge – nel quale c’è scritto che l’ufficio di presidenza deve essere formato rispecchiando la composizione del parlamento regionale. Mi pare chiaro che chi ha 20 deputati debba avere più posti e quindi che ci debba essere una rappresentanza maggiore di quella parte politica”.
Un modo per rivendicare il peso della responsabilità rispetto alla cifra elettorale del primo gruppo all’Ars che rischia di rimanere fuori dall’ufficio di presidenza dell’Assemblea regionale siciliana.
Cancelleri affonda i colpi sulla vicenda politica che incrocia l’attuale momento in cui l’attenzione ricade sugli aspetti giudiziari che coinvolgono alcuni dei protagonisti della politica siciliana.
Ancora una deflagrazione. Ogni volta sempre più grande nella lunga sfilza degli indagati della nuova legislatura all’Ars.
La notizia dell’indagine su Genovese jr si abbatte sulla politica siciliana proprio nei giorni in cui sta per nascere il primo governo Musumeci con il ritorno nei palazzi del potere del centrodestra in Sicilia.
Giancarlo Cancelleri non si sottrae al commento della vicenda, ma va oltre: “Non voglio parlare più di arrestati, di condannati né di indagati, qua il problema di fondo è che manca il governo. Avete sentito parlare di assessori, di gente che vuole risolvere i problemi della Sicilia. Io leggo di litigi continui. La regola, che si sono dati, è ogni 3,5% preso di un partito scatta un assessore, che cos’è il manuale Cencelli applicato alle percentuali? Si stanno spartendo le poltrone. Non stanno mettendo sul piatto le competenze. Qui non è la Sicilia messa al centro ma la poltrona”.
Giancarlo Cancelleri (M5s) parlando della composizione del governo regionale di Nello affonda i colpi sulla vicenda politica che incrocia l’attuale momento: “Lo dico pubblicamente noi chiediamo la presidenza dell’Ars, chiediamo la vicepresidenza, chiediamo di entrare nell’ufficio di Presidenza dalla porta principale. Non devo barattare niente con nessuno. Non dobbiamo chiedere niente a nessuno”.
Nella sua analisi il candidato a Palazzo d’Orleans dei 5stelle e leader dell’opposizione pentastellata all’Ars ribadisce: “Avevamo detto che moralmente era sbagliato, invitando Musumeci e Fi a non candidare persone del genere perché avrebbero ereditato cose poco edificanti, a prendere le distanze”. Poi precisa ancora: “Ci sono tre gradi di giudizio. – aggiunge – Tengo care le parole di Pier Luigi Davigo, secondo cui un politico indagato dovrebbe essere fatto dimettere dal suo partito, in modo da dare ai magistrati la possibilità di processare un cittadino normale”.
Quindi Cancelleri completa così il suo ragionamento: “E’ questo è quello che la politica dovrebbe fare”. “Quando avviene una roba del genere il M5S mette le persone alla porta, – conclude – noi non siamo immuni ma possiamo uscirne bene, quando si ha un comportamento quadrato”.