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Una vera e propria odissea quella vissuta dai cani trasferiti dalla struttura comunale di Palermo presso il Pet’s Boarding House di Pontelatone.
A denunciare la situazione è il consigliere di Più Europa Fabrizio Ferrandelli, accompagnato da Ilenia Rimi, responsabile “Un Atto D’amore Onlus“, e Giuseppa Caldo volontaria del Canile Municipale di Palermo. Quest’ultime hanno redatto un’accurata relazione sullo stato dei luoghi e degli animali.
LA STRUTTURA
La struttura, insieme ad un altro centro (il Dog’s Town), ha vinto la gara d’appalto per l’adozione e il mantenimento dei cani che prima risiedevano nel canile municipale del capoluogo siciliano. Il bando è stato vinto nel 2018, per una cifra di poco superiore ai 385.000 euro.
Per ogni cane, il comune di Palermo paga circa 3,50 euro al giorno. In tutto, fra le due strutture coinvolte, sono ospitati circa 200 cani. Una cifra complessiva che costa alle casse di Palazzo delle Aquile, e quindi ai palermitani, circa 270.000 euro all’anno.
Dalla visita al centro non esce di certo un quadro confortante. Alcuni animali appaiono denutriti o comunque afflitti da patologie di severa entità. Nel tempo in cui è stato nella struttura, dichiara Ferrandelli, “i cani non hanno nè mangiato nè sono stati fatti uscire per fare una sgambata. Sono stato presente lì dalla mattina fino alle 17:30 e non ho visto nulla del genere“.
“Il bando del Comune prevede che debba essere presente un operatore per ogni 25 cani – aggiunge Ferrandelli -. Nella struttura erano complessivamente presenti 200 cani, ma nei locali a badare agli animali vi erano solo 2 operatori. Inoltre, il titolare dell’attività, un ragazzo sulla trentina, è figlio di un dirigente dell’Asp di Caserta, la stessa che dovrebbe effettuare controlli sulla struttura“.
“Nella struttura ci sono cani denutriti o comunque con problemi fisici. Alla richieste delle cartelle cliniche, quest’ultime non erano presenti. Anche se qualcuno volesse adottare un cane, come fa a prenderselo non sapendo neanche che patologia ha? L’obiettivo finale di queste strutture è non solo accudire, ma permettere agli “ospiti” di trovare una casa“.
“Chiederò formalmente la sospensione del bando comunale ed ulteriori chiarimenti sulla struttura“, conclude Ferrandelli.
LE CRITICITÀ
L’ispezione, scrivono Ilenia Rimi e Giuseppa Caldo nella loro relazione, si è resa necessaria “a seguito dell’assoluta mancanza di informazioni sullo stato di salute dei cani gia trasferiti da Palermo presso le 2 strutture di Caserta alle Associazioni portatrici di interesse e tutela degli stessi animali del Canile Comunale di Palermo: Ada, Lida, Uada Palermo, Ugda Sicilia, Oipa Palermo, Lo Scodinzolo, Caa Sicilia“.
Ma dalla relazione il quadro appare organicamente più complesso. Le recinzioni interne, si legge nella relazione, “risultano a maglia larga, tali da permettere che vengano arrecate danni e ferite agli animali. Fra gli operatori presenti non risulta la presenza in organico di alcun educatore e addestratore cinofilo riconosciuto“.
Nonostante la presenza di cani con problemi comportamentali, “alla richiesta della presenza di un veterinario comportamentalista e sul percorso impiegato e certificato idoneo al recupero dello stesso, alcuna documentazione viene prodotta ne dai gestori della struttura ne dal direttore sanitario della struttura“.
A richiesta formale, “alcun registro della presenza del direttore sanitario viene esibito. Il registro di carico e scarico non era presente in struttura. E’ stato portato successivamente con allegato di fogli excel ed, ad occhio, vi erano circa 200 cani non caricati regolarmente, in contrapposizione a quanto dice la legge campana“.
Inoltre non risulta nessuna traccia della “cartella clinica di alcun animale ne traccia di scheda delle terapie che i cani ospiti della struttura devono seguire, ma, soltanto 2 prescrizioni da parte del direttore sanitario dopo poche ore dal nostro arrivo, che appaionmo incomplete e sprovviste della foto dell’animale“.
AGGIORNAMENTO-LA NOTA DEL COMUNE DI PALERMO:
A seguito della segnalazione ricevuta dal consigliere Fabrizio Ferrandelli su presunte irregolarità nella conduzione dei cani ospitati in alcune strutture campane convenzionate con l’amministrazione, l’assessore Leopoldo Piampiano ha disposto che siano effettuate delle urgenti verifiche sull’effettiva situazione e sul rispetto delle normative nazionali e della Regione Campania in materia.
La Capoarea responsabile per il settore della sanità, che comprende anche il benessere animale, ha quindi disposto l’interruzione dei trasferimenti in via cautelativa, indicendo per l’inizio della prossima settimana una riunione tecnica e contattando le autorità campane, competenti per i controlli e la vigilanza, al fine di avere riscontri.