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La sentenza

Canicattì (AG), Comune le espropria terreni per costruire case popolari: risarcimento dopo 40 anni

sabato 15 Luglio 2023

Il Comune di Canicattì è stato condannato dai giudici d’appello del Cga a risarcire gli eredi di una donna dopo una lunga serie di ricorsi. Il Comune agrigentino nel 1984 aveva espropria alcuni terreni per la costruzione di case popolari.

Alla fine dei lavori alcuni appezzamenti non sono stati utilizzati e gli eredi della donna ne chiedono la restituzione. Una richiesta inevasa che dà il via ad una sfilza di ricorsi davanti al giudice amministrativo. L’ultimo atto è l’annullamento con lui è stata respinta la richiesta di restituzione dei terreni.

Il “danno da ritardo” è stato quantificato per 15 mila euro. Ad assistere gli eredi gli avvocati Girolamo Rubino e Armando Buttitta che hanno dimostrato ai giudici in questi anni come l’amministrazione ha costretto i loro assistiti ad una lunga e faticosa attività giudiziaria. Una tesi condivisa dai giudici amministrativi secondo cui, c’è stato “un comportamento gravemente negligente del Comune di Canicattì“, visto che “la condotta dell’amministrazione ha lungamente ritardato, in assenza di valide motivazioni, l’emanazione del provvedimento volto alla restituzione ai cittadini delle aree espropriate e non utilizzate per la realizzazione dell’opera pubblica”. Un ostruzionismo costato al Comune 15.000 per il danno, e 4.000 per le spese legali.

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