La polizia ha arrestato, per usura ed estorsione, un canicattinese di 45 anni, percettore di reddito di cittadinanza, in esecuzione di un’ordinanza del gip di Agrigento. Prestava denaro e pretendeva, a titolo di interessi, circa il 112 per cento mensili.
L’indagato è stato posto ai domiciliari con l’obbligo di uso del braccialetto elettronico. A occuparsi delle indagini, che ha registrato l’iniziale ritrosia delle vittime a collaborare, è stata la quarta sezione della Squadra Mobile che è diretta dal vice questore aggiunto Giovanni Minardi, con il coordinamento del procuratore reggente Salvatore Vella. Malgrado il muro di omertà, l’inchiesta sarebbe riuscita a “raccogliere molteplici evidenze investigative, avvalorate da elementi oggettivi davanti i quali le stesse vittime sono state spinte a denunciare quanto subìto”.
Dalle indagini è emerso che “dal dicembre 2022, l’uomo avrebbe concesso somme di denaro a titolo di prestito personale, pretendendo dalle proprie vittime la restituzione, oltre che della somma iniziale, di soldi a titolo di interessi, e altri vantaggi usurari, pari a circa il 112% mensili – prosegue la ricostruzione della Questura – l ‘indagato avrebbe terrorizzato e soggiogato le vittime a tal punto da sottrarre a una di loro la carta bancomat con la quale avrebbe prelevato in autonomia le cifre pretese a titolo di restituzione del prestito concesso, con prelievi sproporzionati rispetto a quanto dato”. Con la misura cautelare, chiesta dalla Procura e firmata dal gip, è stata anche disposta la sospensione del reddito di cittadinanza. Durante l’esecuzione della misura sono stati sequestrati all’arrestato denaro e documenti.