“Ho suggerito a Vittorio Sgarbi una sostanziale modifica al suo originale progetto. Il restauro, finanziato dal Mart, venga fatto a Siracusa con un evento aperto ai cittadini e ai viaggiatori, di fortissima suggestione“.
Lo dichiara Fabio Granata, assessore alla Cultura di Siracusa, intervenendo dopo le polemiche sula possibilità che la tela “Seppellimento di Santa Lucia” di Caravaggio, che si trova nella chiesa della Badia di Ortigia, in autunno parta per la mostra del Mart di Rovereto in Trentino, curata da Vittorio Sgarbi.
Molte sono le voci che si sono levate contro lo spostamento a cominciare dal sindaco di Siracusa Francesco Italia e il M5s ha presentato pure un’interrogazione ai ministri dell’Interno e dei Beni culturali. Sgarbi ha promesso un intervento da 350mila euro per il restauro del delicato dipinto e per la realizzazione di una teca protettiva.
Granata aggiunge: “Subito dopo, messo in sicurezza il dipinto, lo si potrà trasportare, previo parere favorevole dei tecnici competenti degli Istituti nazionali di restauro nazionale e regionale, alla mostra del Mart, avendo in cambio dalla prestigiosa istituzione museale, magistralmente diretta da Vittorio Sgarbi, uno o piu’ capolavori di arte moderna della ricchissima collezione del Museo Trentino, che comprende capolavori inestimabili da Balla a Boccioni, con i quali allestire in contemporanea un evento espositivo a Siracusa in grado di “allungare” la stagione turistica e culturale fino a dicembre con un forte richiamo e liberando contestualmente e finalmente il capolavoro di Deodato Guinaccia nella splendida Chiesa di Santa Lucia alla Badia. Ritengo questa soluzione praticabile ed equilibrata“.
“Con Vittorio Sgarbi – dice Granata – concordo da sempre sulla opportunità di un ritorno del prezioso dipinto di Caravaggio fuori le Mura al Borgo Santa Lucia, progetto in nome del quale disposi da assessore regionale ai Beni culturali il trasferimento dalla galleria Bellomo finalizzato al suo ultimo restauro e a una mostra, prima della collocazione nella chiesa per la quale l’opera era stata ‘commissionata’ dal Senato Siracusano. Fu il restauro della stessa chiesa a costringerci alla momentanea collocazione a Santa Lucia alla Badia“.