Nei giorni 8 e 9 Agosto, l’associazione Antigone, con alcuni rappresentanti dell’Osservatorio carceri, ha visitato le carceri di Palermo, Ucciardone e Pagliarelli, per verificare se i detenuti avessero le condizioni minime di vivibilità, in presenza delle alte temperature che, anche questa estate, stanno affliggendo la Sicilia.
“Se i detenuti possono fare la doccia, almeno una volta al giorno e se questo avviene all’interno della propria cella. Si sa che le condizioni di vivibilità del carcere non sono quelle che spesso la gente racconta come leggende metropolitane. Sono spazi molto limitati dove il caldo e il freddo hanno la stessa influenza“. Lo dicono Pino Apprendi, Francesco Leone e Vaccarella Giacinto dell’Osservatorio carceri Antigone.
“All’Ucciardone, struttura di epoca borbonica, grazie alle ristrutturazioni, ogni cella ha una propria doccia e i detenuti possono fare la doccia ogni giorno, al Pagliarelli purtroppo, per problemi strutturali, malgrado l’istituto è più moderno le docce sono quasi tutte fuori dalle celle e l’acqua calda è disponibile 3 giorni su sei – prosegue -. I 47 suicidi del 2022, devono fare riflettere su come incide questo tipo di detenzione, sopratutto fra i giovani. Il grande problema irrisolto è quello dei soggetti dichiarati con problemi psichiatrici, che non trovano risposte nel carcere. In particolare in Sicilia, le due REMS di Naso e Caltagirone sono assolutamente insufficienti. Da anni si aspetta l’apertura di un terzo centro”.