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Il problema

Cardiochirurgia pediatrica Taormina, i sindaci spingono per altri sei mesi di proroga

martedì 26 Marzo 2024

Futuro sempre più in bilico per il futuro della Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina. Inizia ad avvicinarsi il momento della scadenza della convenzione tra la Regione Siciliana e il Bambino Gesù di Roma in atto prorogata al 31 luglio prossimo, il calendario corre veloce e si allunga una “lama” che si allunga sul destino del reparto attivo presso l’ospedale San Vincenzo.

Un ennesimo spiraglio di speranza si è aperto dopo l’incontro avvenuto nelle scorse ore al San Vincenzo tra i sindaci del comprensorio che in rappresentanza del Distretto Sanitario 32 si sono confrontati a Taormina con il nuovo direttore generale dell’Asp di Messina, Giuseppe Cuccì sul futuro del Ccpm. Erano presenti, nell’occasione, i primi cittadini di Taormina (Cateno De Luca), Giardini Naxos (Giorgio Stracuzzi), Letojanni (Alessandro Costa), Castelmola (Orlando Russo), Santa Teresa di Riva (Danilo Lo Giudice) e Roccalumera (Giuseppe Lombardo) che al manager dell’Asp hanno chiesto, in particolare, di valutare l’opportunità di prevedere un’ulteriore proroga sino al 31 dicembre 2024 della struttura operativa al San Vincenzo. Ci sarebbe la copertura finanziaria per andare in questa direzione.

“Siamo fiduciosi che Cuccì farà un buon lavoro – ha detto il sindaco di Taormina, Cateno De Luca -, anche perché oltre ad essere persona competente è anche un collega sindaco. Intanto ha accolto le mie sollecitazioni nel dare copertura finanziaria per tutto l’anno 2024 per il centro di cardiochirurgia pediatrica nonostante la proroga al momento sia valida sino al 30 luglio 2024 grazie al nostro “lavoro diplomatico” che abbiamo svolto con i vertici del Ministero della Salute ed il Bambin Gesù, lasciando ad altri/e le sceneggiate degli ordini del giorno nelle aule parlamentari per poter fare passerelle e selfie”.

De Luca guida il tentativo de sindaci di arrivare ad un’altra proroga. Non sarà semplice, comunque, in uno scenario – quello delle proroghe semestrali – che sin qui si è già ripetuto diverse volte rispetto all’avvenuta scadenza naturale del termine della convenzione in oggetto. Anche la Regione Siciliana sarebbe favorevole a questa soluzione per prendere tempo e sperare, nel frattempo, che possano arrivare buone notizie da Roma, ma la difficoltà di una riproposizione dell’attuale procedura a scadenza semestrale è stata spiegata dal presidente della Regione, Renato Schifani.

“È una situazione complessa, non dipende dalla Regione – ha fatto sapere Schifani -. C’è un problema di finanza pubblica nazionale, c’è il controllo del Mef, e la trattativa è complicata, ma il problema mi sta a cuore. È difficile un’ulteriore proroga, ma spero a breve di trovare un momento sintesi istituzionale e una soluzione. Se dipendesse dalla Regione il problema sarebbe già risolto, ma il governo regionale da solo non può risolverlo. I limiti del decreto Balduzzi sono stringenti. Il governo regionale da solo non può risolvere questo”. A non incoraggiare la prospettiva di un’intesa è anche la mancanza di un’intesa tra Sicilia e Calabria che rafforzerebbe la posizione del Ccpm. La Regione Siciliana sarebbe disposta a siglare una convenzione, un patto strategico per la cura dei bambini a Taormina ma dall’altra parte dello Stretto, in Calabria, la volontà del governo sarebbe, invece, quella di proiettarsi verso l’ambizione di realizzare un nuovo ospedale pediatrico in terra calabrese e facendo asse con la Basilicata.

Schifani, insomma, non fa mistero del fatto che si va verso il bivio finale ma che a decidere il destino del Ccpm sarà Roma, e nello specifico il Ministero della Salute. L’ostacolo da superare rimane il decreto legge 70/15 dell’allora Ministro Balduzzi, che in pratica prevede che possa essere prevista una Cardiochirurgia pediatrica ogni 4-6 milioni di utenti, il che significa che per l’intera Regione Siciliana ad oggi è possibile tenere aperto un solo reparto di questa specialistica. L’avvenuta apertura del reparto al Civico di Palermo rischia così di spingere verso la chiusura il reparto attivo presso il San Vincenzo di Taormina. A sperare in una svolta, soprattutto, rimangono con grande generosità e tanta determinazione le famiglie dei bambini in cura al Ccpm, che lottano da anni e nei giorni scorsi hanno manifestato davanti al Palazzo d’Orleans e confidano in una decisione che possa prevedere la presenza di due reparti di Cardiochirurgia Pediatrica in Sicilia: uno a Palermo per la parte occidentale dell’isola e l’altro nel versante orientale per la Sicilia e pure per la Calabria.

 

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