La Cisl Fp Messina interviene sulla gestione del personale al Policlinico Universitario Gaetano Martino. “Da quando è cambiato il management dell’azienda – spiegano il segretario Giovanna Bicchieri e il responsabile del dipartimento Azienda Ospedaliera Policlinico Universitario Salvatore Feliciotto – il Policlinico si è assunto la responsabilità, in maniera autorevole, di prorogare, anche senza posti inorganico e senza il necessario tetto di spesa tutto il personale in attesa di stabilizzazione in possesso dei requisiti. Si è assunto la responsabilità di assumere anche altro personale per garantire le sostituzioni a vario titolo fuori dotazione organica. Si sta adoperando per sanare la rideterminazione oltre che del bilancio aziendale anche dei fondi di contrattazione dei lavoratori. Tutti questi provvedimenti sono il frutto di una serie di vertenze portate avanti in prima linea dalla Cisl Fp. Lo stesso sindacato che da quando ha messo piede al Policlinico Universitario si è battuto per la rideterminazione della dotazione organica, per l’aumento dei tetti di spesa, funzionali all’ampliamento della pianta organica in relazione ai reparti che si sono creati, per la stabilizzazione del personale e per garantire il giusto riconoscimento salariale a tutte le lavoratrici e i lavoratori”.
“Abbiamo chiesto al manager – proseguono i due sindacalisti – che venga effettuata una rigorosa ricognizione di tutto il personale, in primis di quello assegnato in assenza di prescrizioni o limitazioni fisiche ai reparti più leggeri e agli ambulatori. E’ necessario definire subito un regolamento aziendale che finalmente ponga le basi di trasparenza e imparzialità nella mobilità interna del personale nell’ambito dei reparti e che quest’ultima avvenga sulla base delle esperienze maturate e con previo periodo di affiancamento del personale, che non può essere affidata alla mera discrezionalità. E’ infatti impensabile che a fronte della grave carenza organica di alcune figure professionali vi siano professionisti con patologie fisiche costretti ad affrontare turni gravosi e reperibilità e al contrario lavoratori in salute che continuano a permanere in luoghi a bassa intensità di servizio.
“Da anni chiediamo di mettere un fine alla politica dei “figli e figliastri” perché chi può venga portato nei reparti e nei blocchi operatori. Per non parlare della stabilizzazione del personale. Se si vuole risolvere il problema della carenza di organico – spiegano Bicchieri e Feliciotto – è necessario procedere alle stabilizzazioni, senza se e senza ma, perché diversamente rischiamo di perdere competenze e professionalità acquisite. Le chiacchiere, le preoccupazioni, stanno a zero. Bisogna in primis procedere alle proroghe dei contratti, finalizzandole alla stabilizzazione nel rispetto delle normative vigenti. A tale scopo siamo pronti ad appoggiare l’azienda in tutte le sedi proposte, allo scopo di ampliare la dotazione organica e il tetto di spesa. Perché noi conosciamo un solo modo di fare sindacato: in prima linea, concretamente a sostegno dei lavoratori e al servizio del cittadino. Chi oggi urla allo scandalo evocando lo spettro dello sciopero dovrebbe chiedersi dove ha trascorso gli ultimi cinque anni, che hanno determinato, dai fatti emersi, una grave perdita di chance occupazionale, economica e contrattuale dei lavoratori.”