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L'intervista agli studenti di Unipa

Caro affitti, “come un virus”. Palermo esclusa, ma fino a quando?

domenica 30 Aprile 2023
affitti

La protesta contro il caro affitti non si ferma. Al contrario, avanza senza sosta. Dopo Roma e Milano, investe come un’onda anomala anche Pavia, Bologna, Perugia, Firenze e Venezia. Infatti, sono sempre di più gli studenti che si riuniscono a “campeggiare” piantando tende nelle piazze italiane, per protestare “contro un sistema che si pone come un’importante ostacolo al diritto allo studio”. Il messaggio che mandano è molto chiaro: basta pagare cifre esorbitanti per ottenere un posto letto.

“Il 18 maggio sarò a Roma per affrontare la questione al ministero dell’Università e della ricerca e richiedere che venga aumentato il numero di immobili destinati agli studenti universitari”. Giorgio Marretta, consigliere nazionale degli studenti per la Rete universitaria mediterranea (Rum), fa riferimento a tutti quegli immobili inutilizzati che il Mur ha censito definendoli adeguati all’utilizzo come residenze universitarie, ma che ancora non risultano disponibili.

“Ci batteremo anche per un aumento dei fondi destinati a tutti quegli studenti idonei, ma non assegnatari di un posto letto in dormitorio. Perciò, nel caso in cui non ci dovessero essere immobili disponibili, chiediamo di dare quantomeno un contributo economico per gli studenti che si trovano in questa situazione di difficoltà” prosegue Marretta.

unipaInfatti, in città come Palermo, dove il caro affitti non costituisce un grave problema, ne sopraggiunge un altro: la carenza di posti letto nei dormitori universitari.

Nonostante l’aumento a 950 posti letto per tutti gli studenti universitari fuorisede, meritevoli e privi di mezzi, garantiti dall’Ente regionale per il diritto allo studio (Ersu), lo spazio non basta e “gli studenti lamentano sia la carenza di posti che la qualità del servizio erogato dai pensionati. Le residenze – come ci spiega Cristina Amato, presidente dell’dell’Associazione Italiana studenti di architettura (Aisa) – non sono sufficienti a soddisfare la richiesta. L’Università di Palermo compensa questa mancanza, concedendo il rimborso di parte dell’affitto, ma non è sufficiente”.

I membri delle due associazioni concordano molto chiaramente su un punto: Aumentare i posti letto è fondamentale – sottolinea ancora una volta Marretta -. Proprio a tal fine è stato proposto al presidente dell’Ersu, a seguito di un dialogo con associazioni studentesche, di convertire l’Hotel San Paolo Palace in residenza universitaria. Ma la fattibilità di ciò è tutta da vedere”.

Palermo si differenzia parecchio dal resto d’Italia. Se si effettua una comparazione dei canoni di locazione media, si nota che il capoluogo siciliano ne possiede uno tra i più bassi, oscillando tra i 200 e i 220 euro a differenza di città come Roma o Milano, dove si raggiungono anche vette di oltre 700 euro.

Anche Samuele Morvillo, dottorando all’Università degli Studi di Palermo e membro dell’Aisa, ha deciso di raccontarci la sua esperienza da studente fuorisede a Ferrara. La città universitaria ha vissuto in pieno il boom degli affitti: “Ferrara, come anche treni Pop,Bologna, presentano un numero di appartamenti da affittare molto più basso rispetto alla richiesta. Da studente del Sud, andare a studiare fuori, con l’aumento esorbitante degli affitti, diventa un problema impressionante. Chi, invece, decide di rimanere non si scontra con affitti alle stelle, ma con ben altri problemi, come la mobilità. All’interno del settore regionale, i prezzi potranno pure non essere eccessivi, ma comunque non presentano delle scontistiche per gli studenti. Senza pensare alla totale inaffidabilità o addirittura inesistenza di molte tratte ferroviarie, ancora troppo vecchie e lente”.

“A Palermo, però, c’è paura che questo caro affitti arrivi come un boomerang. Il caro affitti è come un virus e non ci mette nulla ad arrivare pure qui al Sud – spiega Samuele -. Quando i ragazzi palermitani non avranno più la possibilità di andare a studiare fuori e reimpiegheranno le loro energie nel territorio, Palermo sarà pronta ad affrontare il boom di studenti?si chiede.

“La stessa identica cosa è successa a Ferrara, il cui equilibrio è stato stravolto dalla decisione del rettore di aumentare i posti disponibili nelle diverse facoltà. Oggi è una bellissima città universitaria, ma con affitti che hanno raggiunto vette mai viste prima” conclude.

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