Cifre altissime da pagare per arrivare in Sicilia o per partire. Da tempo l’Isola sembra essere in preda a questa situazione. La compagnia low cost, Vueling, da qualche tempo ha interrotto i collegamenti da Palermo e Catania per Roma ed è arrivata l’ennesima ‘mazzata’. I prezzi sono diventati altissimi anche con le altre compagnie rimaste a far base in Sicilia. La giunta Musumeci ha raccolto le proteste dei viaggiatori e chiede allo Stato di intervenire per “eliminare la marginalità della Sicilia“.
L’assessore Gaetano Armao, è in pressing sul ministero dell’Economia per far inserire nella legge di Stabilità nazionale una norma che permetta di abbassare i costi dei viaggi aerei da e per la Sicilia. “E’ inaccettabile l’aumento dei prezzi che si è registrato da quando Vueling ha abbandonato queste tratte – ha detto Armao – e altrettanto incredibile è che Anac non sia ancora intervenuta“.
Armao spera che il governo giallo-rosso vari una norma che aiuterà Sicilia e Sardegna da questo punto di vista.
“Non posso che denunciare con una certe rabbia il ritiro della compagnia Vueling dalle rotte siciliane in funzione del fatto che un simile provvedimento, non può che relegare la regione ad un mercato oligopolistico dove poche compagnie decideranno unilateralmente per molti – a dirlo è Vincenzo Figuccia, deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia che prosegue – è tempo di ritornare a casa per le ormai prossime festività natalizie e mi chiedo quali opportunità vi siano per i siciliani che si trovano in altre parti del Paese di rientrare per far visita ai propri cari. Tariffe da capogiro per atterrare a Palermo, Catania o Trapani. È il ministero, pentastellato, alle infrastrutture nel silenzio assordante, continua a favorire, contro il principio di continuità territoriale tanto conclamato, l’isolamento della nostra terra sempre più dannatamente scollegata. Invierò una nota al CdM – conclude – per chiedere tutti i chiarimenti su una questione che sembra andare esattamente nella direzione opposta a quello che dovrebbe essere lo spirito dei provvedimenti statali in forza dei principi di insularità e dunque, di continuità territoriale”