Anche quest’anno arriva il contributo pari a 500 euro della “Carta dedicata a te“, l’incentivo per le famiglie per l’acquisto di beni di prima necessità.
A partire da settembre 2024 si potranno acquistare prodotti alimentari, carburanti o abbonamenti per il trasporto pubblico. Il decreto interministeriale del 4 giugno ha rafforzato ed esteso la card, ovvero la novità prevede che tra i nuovi prodotti alimentari che potranno essere acquistati ci sono anche quelli Dop, ortaggi surgelati, prodotti da forno surgelati, tonno e carne in scatola. Lo spiega il ministro dell’Agricoltura e sovranità alimentare e foreste, Francesco Lollobrigida, in occasione della presentazione della nuova social card. E come annunciato dall’Inps il beneficio potrà essere usufruito da un massimo di 1,33 milioni di nuclei familiari.
“La nuova carta “Dedicata a Te”, incentivata dal Masaf (ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste), partirà dal 1° settembre per permettere una corretta distribuzione della carta attraverso i Comuni e da ritirare alla Posta. Ho sentito stamane il presidente dell’Anci che attraverso i Comuni distribuirà la carta. I controlli per garantire la trasparenza saranno fatti dall’Inps che individuerà i beneficiari”, sottolinea il ministro.
Lollobrigida ha poi aggiunto che “la carta dura tre mesi e sarà possibile prorogarla a secondo di quanto sia stato speso. Abbiamo una rendicontazione puntuale che incrocia i dati di Poste Italiane con la distribuzione e cerchiamo di capire come modulare gli interventi. Questa è un’attività sperimentale, nessuno di noi ha una visione ideologica”.
Il rinnovo della social card rappresenta un traguardo importante per oltre un milione di famiglie italiane, sono delle risorse ‘spese bene’, considerato che quelle finora messe a disposizione, 520 milioni, sono state spese per il 96% in generi alimentari e il 4% per i carburanti.
Questa misura era stata introdotta per la prima volta lo scorso anno in via sperimentale ed è gestita dai Ministeri dell’Agricoltura, dell’Economia, delle Imprese e Made in Italy e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Sono coinvolti anche Poste Italiane, Inps, Anci e i Comuni.
La dotazione finanziaria è passata quindi dai 520 milioni del 2023 agli attuali 676 milioni di euro. Cresce anche il numero dei nuclei familiari coinvolti, che passano da 1,2 milioni a 1,33 milioni.
Un “intervento massiccio” definito dal ministro Lollobrigida, contro il disagio sociale, sottolineando che “l’anno scorso abbiamo avuto dati positivi, quindi abbiamo implementato i fondi, i beneficiari e le risorse per le singole persone che riceveranno la card“. Appunto gli ottimi risultati messi a segno nel 2023 sono la testimonianza di cosa si riesca a realizzare grazie alla tecnologia e alle partnership tra i ministeri e i vari enti, un vero servizio per le famiglie.
Proprio lo scorso anno (CLICCA QUI) si erano registrati degli ottimi risultati. All’Isola erano state destinate 205.391 social card, di cui circa la metà distribuite nelle sole provincie di Palermo e Catania, rispettivamente 50.417 e 48.109. Per quanto riguarda le altre provincie: 21.735 a Messina, 20.880 ad Agrigento, 18.738 a Trapani, 15.869 a Siracusa, 11.913 Caltanissetta, 10.554 a Ragusa e 7.176 a Enna. Il tutto per una cifra totale di circa 78,5 mln. Ma le polemiche non sono mancate, i problemi erano sorti già al ritiro con le lunghe code all’ufficio postale. Quali saranno i risultati per quest’anno? Non ci arresta che attendere.
Come funziona?
L’importo, pari a 500 euro, viene erogato sulle card elettroniche, prepagate e ricaricabili, messe a disposizione da Poste Italiane. Le carte sono nominative e rese operative dopo l’accredito del contributo, che avverrà a partire dal mese di settembre. Il primo pagamento deve essere effettuato entro il 16 dicembre 2024, altrimenti il beneficio decadrà. Il resto dell’importo deve essere utilizzato entro il 28 febbraio 2025.
Chi sono i beneficiari?
La misura è pensata per i nuclei familiari con Isee inferiore ai 15 mila euro. Però sono esclusi i single, le coppie senza figli e i percettori di altri aiuti statali, come l’assegno di inclusione, l’indennità di mobilità, l’integrazione di reddito o qualsiasi altra forma d’integrazione salariale per la disoccupazione volontaria.
Per usufruire del beneficio statale non occorre fare alcuna domanda ma sarà l’Inps a individuare i potenziali beneficiari, sulla base delle dichiarazioni dei redditi in suo possesso.
E sarà poi l’Inps a mettere a disposizione dei singoli comuni le liste dei beneficiari in possesso dei requisiti.