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Social housing

Casa Grandmont a Taormina, ok della Regione al piano di recupero

sabato 13 Gennaio 2024

Via libera definitivo della Regione Siciliana al progetto che porterà alla rifunzionalizzazione di Casa Grandmont a Taormina. E’ stato emesso dal Dipartimento delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti il decreto di finanziamento e l’impegno di spesa per l’attuazione dei programmi operativi compresi nell’accordo di programma del 9 febbraio 2022 con l’Iacp di Messina (Istituto Autonomo per le Case popolari), per la “Riqualificazione edilizia urbana – Recupero, ristrutturazione e rifunzionalizzazione di un immobile di proprietà del Comune di Taormina.

Il bene si trova nel centro storico della cittadina turistica, in via Fazello, e l’iniziativa che si andrà a porre in essere prevede la realizzazione di sette alloggi sociali ed un centro di aggregazione. L’importo complessivo del finanziamento concesso da Palermo sfiora il milione di euro e per esattezza ammonta a 979.421,39 euro.

L’obiettivo è quello di recuperare un immobile che da tanti anni ormai è in abbandono. Il finanziamento per questi interventi è stato concesso nel 2019 e adesso a distanza di quasi cinque anni (in un percorso burocratico rallentato anche dal periodo di pandemia e relativa emergenza sanitaria) si va a completare il lungo iter burocratico che dovrebbe portare alla fase attuativa. La conferenza dei servizi a suo tempo indetta per questo progetto ha valutato in termini favorevoli il progetto esecutivo e lo ha approvato in un contesto che si propone di ristrutturare il complesso dove un tempo si trovava la scuola dell’infanzia di Taormina e che in seguito è stato anche utilizzato da alcune associazioni e dal Comune per alcuni servizi, prima di diventare in definitivo un deposito di alcuni atti del palazzo municipale.

A questo punto nei prossimi mesi dovrebbe essere avviata la fase che porterà alla riqualificazione edilizia, con la realizzazione dei sette alloggi sociali ed il centro di aggregazione in agenda a completamento delle previsione di tale piano di interventi. Non è mancata nel tempo e ancora adesso qualche perplessità su quella che sarà la destinazione d’uso del bene, che si trova in una condizione disastrosa e verrà riportato in attività ma con una destinazione decisamente differente dal passato. Casa Grandmont era stata donata al Comune dal pittore belga Alfonso Grandmont per finalità sociali.

L’iniziativa è stata prevista nel periodo dell’ex Amministrazione comunale, che ha difeso tale scelta ritenendola in linea con quelle finalità di carattere sociale poiché viene previsto un centro sociale per la Terza Età e vengono previsti degli spazi che dovrebbero consentire delle attività di integrazione e socializzazione (corsi di formazione, proiezioni, sale lettura e riunioni).

A suscitare delle perplessità, tuttavia, sono stati anche e soprattutto gli alloggi (sette) che verranno realizzati. Su questo punto non è mancato chi aveva auspicato una eventuale rimodulazione del progetto. Le previsioni iniziali sono, invece, confermate e si procederà regolarmente con l’iniziativa per come ipotizzata inizialmente. Gli alloggi, una volta pronti, dovrebbero poi essere destinati a soggetti giovani (coppie) e/o anziani “a prezzi calmierati”, anche se da Palazzo dei Giurati è stato precisato che non saranno “alloggi popolari”. 

Si tratterà di un progetto di recupero di Casa Grandmont attraverso “social housing”. Tale azione consiste nell’offerta di alloggi e servizi abitativi a prezzi contenuti destinati ai cittadini con reddito medio basso che non riescono a soddisfare il loro bisogno abitativo sul mercato e allo stesso tempo non hanno i requisiti per accedere all’edilizia pubblica popolare, con l’obiettivo insomma di garantire l’accesso ad opportunità abitative alle fasce fragili. Viste le congiunture economiche difficili, che ostacolano l’acquisto delle case, a fronte di redditi che raramente lievitano con la stessa velocità, il problema delle città è quello di arginare la fuga delle giovani generazioni, e da qui un tentativo di creare, anche attraverso questo progetto, delle condizioni abitative perché i giovani possano trovare una residenza nel territorio.

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