“Prendiamo atto con stupore dell’articolo comparso su un blog locale dal titolo ‘Pazienti vittime di maltrattamenti, il Comune di Castelbuono non si costituirà parte civile’, in merito alla drammatica vicenda che ha colpito il centro Suor Rosina La Grua. Il titolo è falso e tendenzioso, smentito oltretutto dal contenuto dello stesso articolo (e dal video allegato) dove si afferma, riportando in modo parziale ed incompleto le parole del Sindaco, che in merito alla “costituzione di parte civile va prima accertata la responsabilità dei soggetti”“. Così si è difeso il Comune di Castelbuono mediante la diffusione una nota in cui smetisce il titolo fuorviante di un blog in merito alla notizia sui maltrattamenti nella casa di cura lager, che ha sconvolto pochi gioni fa la comunità.
“Riportiamo di seguito – hanno aggiunto – le parole testuali espresse dal Sindaco nel corso del suo intervento: “Oggi, in questa vicenda, noi stiamo ponderando cosa dobbiamo fare. Capiamo quello che succederà nelle prossime ore, è normale che l’Amministrazione comunale non guarderà passivamente”. L’Amministrazione comunale adotterà tutti gli strumenti consentiti dall’ordinamento per difendere e tutelare con forza l’onorabilità e l’integrità della comunità castelbuonese, anche attraverso la costituzione di parte civile in sede di istruttoria del processo, o dei processi“.
“A tal proposito sentiamo di condividere la posizione espressa dall’Autorità Garante della persona disabile del Comune di Castelbuono che ha dichiarato: “ove dovesse essere istruito un processo penale, mi costituirò parte civile, al fine di palesare i danni che sono e saranno arrecati alla nostra comunità, ai fragili”.
È infatti quella la sede in cui va esercitata l’azione civile. Consideriamo inopportune, speculative e riconducibili ad un mero interesse politico altre forme di uscite e prese di posizione sui social e sui blog in queste ore. Questo è il momento dello sgomento, del silenzio e del rispetto nei confronti delle vittime e dell’operato della magistratura.
Diffidiamo – concludono – pertanto il blog a rettificare il titolo dell’articolo e riportare informazioni corrispondenti alla verità, sottraendosi così in futuro al sospetto diffuso di abusare del diritto alla libera informazione per portare avanti scopi ed interessi politici e di parte“.