Sette italiani su 10 ritengono che il Cashback di Stato abbia spinto verso ”un utilizzo più frequente dei messi di pagamento elettronici” e pensano di ridurre l’uso del contante nei prossimi due anni, con la propensione più elevata tra gli over 60. E’ quanto emerge dalle rilevazioni della Community cashless society di The european house – Ambrosetti.
Sembrerebbe, dunque, che la misura varata dal governo conte bis abbia avuto un discreto successo tra la popolazione. Va certo registrato il fenomeno dei cosiddetti ‘furbetti‘, coloro che – pur utilizzando legittimamente il cashback – eseguono un numero di transazioni elevato pagando cifre irrisorie o dilazionando i pagamenti in più fasi.
La questione è però saltata agli occhi degli uffici del ministero dell’Economia. Sono, dunque, allo studio due marce indietro parziali, ma che potrebbero anche essere complementari:, non per forza alternative. La prima prevede lo studio di un algoritmo che non consenta agli acquirenti di superare una certa soglia di transazioni in uno stesso punto vendita. La seconda pare preveda il blocco del superbonus di fine anno da 1.500 euro ai primi 100.000 acquirenti in cima alla classifica del numero di transazioni.