Dura presa di posizione da parte dell’Assessore alle autonomie locali e alla funzione pubblica, Bernadette Grasso, sulla vicenda assenteismo alla Regione Siciliana, dopo la notizia dell’inchiesta che ha coinvolto 42 dipendenti dell’Assessorato alla Sanità. “Gli ultimi avvenimenti hanno evidenziato che necessita un maggiore controllo e una maggiore vigilanza anche da parte dei dirigenti – ha dichiarato al nostro giornale – ciascuno è chiamato alle proprie responsabilità e sensibilità”.
A finire nel mirino degli uffici, infatti, non ci sono soltanto gli indagati ma anche i dirigenti. Ieri, infatti, è stata emanata una direttiva nella quale si ricordano le regole sulla corretta osservanza dell’orario di lavoro da parte del personale, nonché le responsabilità di chi ha il dovere di controllare che ciò avvenga.
In particolare nella nota, diramata a tutti i dipartimenti della macchina regionale, viene richiamato il Codice di comportamento dei dipendenti della Regione Siciliana, allegato al “Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e la Trasparenza per l’anno 2018/2020. Questo all’articolo 13 reca “Disposizioni particolari per i dirigenti”, attribuendo “al dirigente il preciso compito della vigilanza sul rispetto dell’orario di servizio e sulla utilizzazione dei permessi “.
Il dirigente, si legge nel Codice “Vigila sul rispetto dell’orario di servizio e sull’utilizzazione dei permessi di astensione affinché gli stessi vengano utilizzati effettivamente per le ragioni e nei limiti previsti dalle norme”. Inoltre, al fine di evidenziare tale responsabilità, l’assessore cita una sentenza della giurisprudenza contabile, nello specifico la n. 139/2014 della Corte dei Conti Toscana “che nella omessa vigilanza del dirigente sui comportamenti dei dipendenti assegnati , ravvisa un preciso profilo di responsabilità e correlato danno erariale , evidenziando come l’omissione dei dovuti controlli rivela assenza di diligenza e rilevante superficialità e trascuratezza”.
Nel frattempo la Regione attende che la Procura di Palermo trasmetta gli atti per adottare i provvedimenti disciplinari previsti dalle leggi e dai regolamenti sulla base di quanto emerso dalle indagini e dei reati contestati. L’assessore ha fatto sapere che non attenderà l’esito dei procedimenti giudiziari.