“Non esiste nessuna prova che dimostri che Mario Biondo si sia suicidato. Siamo di fronte ad un omicidio con successiva messa in scena e depistaggio sulla scena del crimine, per questo chiediamo ai magistrati di continuare ad indagare affinché si faccia giustizia su questo caso. Chi ha ucciso Mario non può farla franca”. Lo afferma la madre di Mario Biondo, Santina Biondo che così torna a ribadire l’incrollabile convinzione che Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato morto la sera del 30 maggio 2013 nell’appartamento della moglie Raquel Sanchez Silva in Spagna.
Il caso Biondo è la cronaca di una morte senza un perché e che ancora oggi suscita tanti dubbi, eppure la data del 21 luglio rischia di scrivere la parola fine su questa triste storia, perlomeno su quella giudiziaria. I magistrati palermitani hanno chiesto l’archiviazione e, di fatto, se così andranno le cose verrebbe confermata, in tribunale, la pista del suicidio alla quale invece la famiglia non ha mai creduto.
Si fa sempre più concreta la prospettiva che il caso possa essere chiuso e catalogato come suicidio ma la famiglia di Mario non ci sta e non smette di inseguire la verità. E va avanti con indomita determinazione, con orgoglio e dignità, anche se la via verso la verità si fa sempre più stretta e impervia.
Le risultanze della terza autopsia eseguita sul corpo di Biondo, nella fase conclusiva del 2019, hanno riproposto la pista del suicidio e per questo i magistrati della Procura generale di Palermo hanno deciso di avanzare richiesta di archiviazione del caso. La famiglia Biondo, invece, vuole si continui ad indagare per far luce sulle tante anomalie e le troppe contraddizioni che caratterizzano l’intera vicenda. Il 21 luglio ci sarà l’udienza in tribunale a Palermo e la famiglia ha presentato istanza per opporsi alla chiusura delle indagini.
“In quella giornata – dichiara mamma Santina – ci sarà il dibattimento al Tribunale di Palermo, i nostri avvocati Carmelita Morreale e Fabio Falcone si batteranno affinché il caso non venga archiviato. Per coloro che desiderano sostenerci e ne hanno la possibilità, organizzeremo un sit-in a Piazza della Memoria a partire dalle ore 9:00. Intanto preghiamo e auspichiamo che lo Spirito Santo possa illuminare e guidare il Gip”.
Se dovesse esserci l’archiviazione del caso in Italia, la famiglia ha già preannunciato – e ha confermato in tal senso anche in queste ore – che farà ricorso presso la Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) per opporsi all’eventuale chiusura delle indagini e per continuare a produrre atti che possano dimostrare che Mario Biondo non si è tolto la vita ma è stato ucciso.
Il 30enne camereman palermitano è stato forse messo a tacere e sulla sua morte sono entrati poi in gioco “personaggi potentissimi”, correi dell’autore materiale del delitto, come continua a sostenere la famiglia del ragazzo? “Ci chiedono di dimostrare che sia stato un omicidio – ribadisce mamma Santina -. Allo stesso modo, però, anche il suicidio deve essere dimostrato e in questi 7 anni non è mai emerso nessun valido e oggettivo riscontro che porti il caso in quest’ultima direzione”.