L’operazione antimafia denominata “Zeus” è stata eseguita la notte scorsa dalla polizia di Catania contro 24 presunti appartenenti al clan dei Cursoti milanesi.
L’inchiesta, coordinata dalla locale Direzione distrettuale antimafia, ipotizza, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, estorsione, traffico di cocaina e marijuana, porto e detenzione di armi da fuoco, spaccio di sostanze stupefacenti, danneggiamento commesso con l’uso di armi da fuoco e ricettazione.
“Le indagini condotte contro il gruppo mafioso catanese facente parte al clan dei Cursoti milanesi evidenziano, tra l’altro, il coinvolgimento dei presunti appartenenti nella gestione di ‘piazze di spaccio’ a Catania, e in particolare nella zona limitrofa alla stazione ferroviaria centrale, dove venivano cedute cocaina e marijuana con introiti di circa 50.000 euro al mese”. Lo afferma Francesco Messina, direttore centrale anticrimine della polizia, sull’operazione ‘Zeus’ della squadra mobile della Questura etnea, coordinata dalla Dda, nei confronti di 24 indagati raggiunti da un’ordinanza del Gip.
“La gestione mafiosa delle piazze di spaccio – sottolinea Messina – rappresenta una sorta di filo rosso che unisce gli interessi delle diverse compagini criminali mafiose, operanti in tutta Italia. Anche l’indagine odierna, come altre concluse negli ultimi anni sotto il coordinamento della Direzione centrale anticrimine della Polizia, dimostra che la gestione di questi mercati di stupefacenti consente di acquisire una provvista in nero poi utilizzata sia per i bisogni urgenti delle organizzazioni criminali sia per finanziare complessi canali internazionali di ripulitura del denaro provento delle vendite e di conseguente riciclaggio. Il contrasto sistemico a tali realtà criminali – ricorda Messina – costituisce dunque un obiettivo strategico della Direzione centrale anticrimine sull’intero territorio nazionale”.
E’ emerso che il gruppo comprava cocaina nel Napoletano, dal clan camorristico Sautto-Ciccarelli di Caivano, con il quale due affiliati al clan Cappello-Bonaccorso avrebbero avviato una joint venture per il traffico della sostanza stupefacente. Durante le indagini, il 29 luglio del 2019, è stato arrestato un corriere di droga napoletano con tre chili di cocaina destinati al mercato catanese. Durante l’attività la polizia ha anche sequestrato armi in dotazione al clan, compreso un fucile mitragliatore AK 47, con 50 cartucce calibro 7,62×39, due pistole ed un fucile con le canne mozzate. Infine, l’indagine ha accertato che parte dei proventi erano destinati al mantenimento degli affiliati detenuti e delle loro famiglie di cui i capi del clan. E’ emersa la consuetudine delle ‘famiglie’ mafiose più rappresentative del catanese di allestire bische clandestine con investimenti comuni e destinarne i proventi illeciti al sostentamento dei detenuti di maggior rango mafioso.
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