La tragedia di Roccaraso, durante la kermesse di Forza Italia “Azzurri in Vetta“, ha scosso gli animi di tutti. Luca Palmegiani, giovane militante di Latina ed ex coordinatore provinciale di Forza Italia giovani della provincia pontina, è venuto a mancare dopo essere precipitato dal quarto piano dell’hotel che ospitava l’evento.
“Voglio varcare il confine della gabbia che mi opprime“, è stato uno degli ultimi messaggi che ha lasciato via social prima che avvenisse il dramma.
Piermaria Capuana, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Catania, ha voluto ricordare il collega di partito ma soprattutto amico con un intervento sentito e costruttivo volto a cercare delle soluzioni ad un problema serio che affligge tanti giovani.
“La tragedia mi ha portato a riflettere su cosa, nel ruolo che rivesto, possa fare, cosa sia giusto portare avanti sul tema legato alla salute mentale dei giovani, un tema troppo poco discusso e ancor meno affrontato nelle sedi istituzionali con proposte e soluzioni efficaci, mirate e concrete“, spiega il forzista.
“Per questo chiedo all’amministrazione – continua – di rendere Catania capofila con quello che potrebbe essere l’istituzione di uno sportello, di un centro dedicato interamente alla salute mentale di quei giovani che magari non ritrovano nel contesto familiare, scolastico, nelle amicizie aiuti bensì ostacoli e quindi non hanno e non vedono altre alternative, opportunità o soluzioni. L’Istituzione deve guardare in faccia il problema e non deve accettare solamente di piangere i morti. Deve riuscire a prevenire, a curare, a mostrare non soltanto la solidarietà post ma riuscire ad esserci prima ed è quello che può e deve fare il comune di una città come Catania rendendosi capofila anche a livello nazionale e venendo incontro all’esigenza dei giovani di essere ascoltati”.
“Post pandemia, e lo dicono i dati, abbiamo assistito – sottolinea – all’incremento del disturbo d’ansia, di stress, di paranoia, di attacchi di panico e un aumento anche della depressione e del disagio all’interno della generazione di cui faccio parte, e questi dati non possono essere freddi numeri ma devono motivarci e spingerci a fare qualcosa affinché ciò possa cambiare, e credo che questa amministrazione, questo consiglio comunale possa e voglia dare il suo contributo, rendendosi protagonista istituendo non soltanto quello che è un centro, ma anche dando la possibilità a quei giovani di avere un punto di riferimento sia fisico che a distanza, ad esempio, attraverso una linea telefonica. Si tratta di costruire soluzioni che proteggano i nostri giovani e diano speranza”.
“È un dovere morale e istituzionale – conclude – creare una rete di supporto che unisca le risorse comunali e sanitarie per salvare vite. La salute mentale non può più essere considerata un tema marginale. Il nostro obiettivo è trasformare il dolore di quest’ultima scomparsa in azioni concrete per prevenire nuove tragedie.”