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La scoperta

Catania, chiuso ristorante asiatico: cibo non tracciato, carenze igieniche e lavoratori in condizioni precarie

domenica 30 Marzo 2025

Trentasei chili di prodotti non tracciati, gravi carenze igienico-sanitarie e diverse violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. È quanto accertato, nei giorni scorsi, dalla task force coordinata dalla Polizia di Stato in un ristorante di cucina asiatica del centro storico di Catania, nella zona del mercato di piazza Carlo Alberto.

L’intervento dei poliziotti si inserisce nell’ambito delle costanti attività predisposte dal Questore di Catania per verificare il rispetto delle norme in materia di sicurezza alimentare, a tutela della salute dei consumatori, l’osservanza delle prescrizioni delle autorizzazioni amministrative, la salubrità degli ambienti lavorativi e il rispetto delle norme di sicurezza per il personale dipendente.

I controlli sono stati coordinati dagli agenti della squadra volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura e hanno visto impegnati i poliziotti della Divisione Polizia Anticrimine, il personale del reparto Agroalimentare del Corpo Forestale della Regione Sicilia, i medici del Dipartimento di prevenzione – Servizio Igiene pubblica e Spresal, Dipartimento di prevenzione veterinaria – Servizio di Sanità pubblica Veterinaria dell’Asp di Catania, il personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro unitamente alla sezione “Annona” della Polizia Locale.

Per le violazioni e le irregolarità riscontrate il locale è stato chiuso e sanzionato, complessivamente, per 21 mila euro. Il titolare e i dipendenti dormivano nel sottotetto dell’attività a terra e in letti di fortuna.

Sin dalle prime fasi del controllo sono emerse gravi carenze igienico-sanitarie con l’applicazione della sanzione di 1000 euro, l’assenza delle procedure HACCP con la conseguente sanzione di 2000 euro, la mancanza di spogliatoi per i dipendenti e dei requisiti minimi strutturali che hanno determinato la cessazione immediata dell’attività fino al ripristino delle condizioni prescritte dai medici dell’Asp.

Per quanto riguarda le verifiche sulla qualità e la genuinità dei prodotti, il Nucleo Operativo Regionale Agroalimentare Sicilia del Corpo Forestale ha sequestrato complessivamente 36 chili di generi alimentari, tra carne, preparati di carne e pesce già cotti, perché non è stato possibile risalire all’esatta provenienza a causa dell’assenza del necessario requisito della tracciabilità. Ciò ha determinato la distruzione degli alimenti e l’applicazione della sanzione di 1500 euro. Inoltre, sono stati sequestrati 100 litri di latte contenuto in 5 contenitori di 20 litri ciascuno del tutto inidonei alla conservazione, al cui interno, in precedenza, vi erano sostanze caustiche per effettuare pulizie.

Per quanto concerne la normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, il personale dello Spresal ha contestato l’assenza di locali adibiti a spogliatoio e di bagni per i dipendenti, applicando una sanzione di 2000 euro, l’assenza dei contenuti minimi previsti dalla normativa vigente per i presidi di soccorso, con sanzione di 1700 euro, l’impianto elettrico in un carente stato di manutenzione, con sanzione di 2200 euro, l’assenza di idonea segnaletica d’emergenza e la mancanza di illuminazione d’emergenza nel locale cucina, elevando due sanzioni per complessivi 4000 euro.

Durante le verifiche, la Polizia Locale ha appurato la difformità tra lo stato dei luoghi e la planimetria dichiarata che ha determinato l’applicazione di una sanzione di 5000 euro, l’occupazione di suolo pubblico non autorizzato, i cartelli di fumo non conformi e altre irregolarità amministrative che hanno comportato la contestazione di sanzioni per ulteriori 1600 euro.

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