Con il pagamento della somma complessiva di 3,4 milioni di euro alla signora Antonietta Zeno, già moglie dell’ex sindaco Bianco, quale risarcimento per l’esproprio dei terreni di sua proprietà dove è sorto il parcheggio Due Obelischi, si è chiusa una delle pagine più oscure del Comune di Catania. Lo dichiara in una nota l’esponente di Fratelli di Italia, Manlio Messina.
Una vicenda cominciata nel giugno del 1989, cioè 33 anni fa, quando l’allora sindaco Enzo Bianco, a capo della Giunta, fece adottare dall’esecutivo di palazzo degli Elefanti il piano parcheggi della città. Uno dei quali individuato proprio in aree di proprietà della futura moglie, in una zona contigua tra il comune di Catania e quello di Sant’Agata Li Battiati. Il provvedimento venne attuato, però, undici anni dopo, cioè subito dopo le dimissioni dello stesso Bianco da primo cittadino, avvenute il 3 gennaio del 2000, dal Commissario Straordinario nel frattempo nominato per reggere temporaneamente l’attività amministrativa del Comune di Catania, mentre Bianco svolgeva l’incarico di Ministro dell’Interno. Iniziative che vincolarono le amministrazioni successive a realizzare proprio in quelle aree di proprietà della Signora Zeno e dei suoi familiari, il grande parcheggio a nord della Città: terreni che si rivelarono una fortuna, considerato che dapprima erano zone di campagne e secondo alcuni da destinare a utilizzi diversi dal parcheggio. Grazie anche a una provvidenziale sentenza della Corte Costituzionale che ne aumentò in maniera spropositata il valore di esproprio e a cui seguì un lunghissimo braccio di ferro giudiziario con l’Amministrazione Comunale, concluso pochi giorni fa con l’emanazione del provvedimento di liquidazione a carico dell’Erario.
“Comunque la si giudichi – afferma Messina – è una vicenda da annoverare come un pessimo caso di cattiva amministrazione. E questo, per le criticità connesse alla sua ideazione e per i ritardi nella sua materiale esecuzione, che hanno prodotto un contenzioso infinito e uno strascico di polemiche. Ciò, senza tacere l’assoluta inopportunità, atteso il rapporto tra uno dei proprietari delle aree e chi ha avuto, per tanti anni, la responsabilità di guidare il Comune di Catania“.