Sono stati 23 i consiglieri comunali di Catania favorevoli, con un astenuto e due contrari, che hanno consentito l’approvazione del piano regolatore del porto della città etnea.
Durante le sedute consiliari del 20 e 21 marzo, presiedute da Sebastiano Anastasi, di certo non sono mancati diverbi e scontri verbali tra i consiglieri di maggioranza e d’opposizione, contrari quasi a tutto, ma soprattutto sorprese. Il capogruppo del Pd, ex candidato a sindaco per il fronte progressista, Maurizio Caserta sin dall’inizio ha tenuto una posizione differente rispetto ai colleghi del suo gruppo e del M5S palesatasi espressamente alla fine della seduta col voto favorevole al Prp.
Ma non solo. Di sorprese non è stata esente neppure la maggioranza che sostiene la giunta guidata dal sindaco Enrico Trantino. Il gruppo MpA – Grande Catania, tra i più cospicui a “Sala Verga”, ha disertato l’aula. Sorpresa sì, che non ha di certo destato stupore. La coordinatrice Pina Alberghina è così intervenuta poco prima della seduta finale: “A poche ore dal voto sul Piano Regolatore Portuale, non possiamo non evidenziare la necessità di un aggiornamento e di una pianificazione più coerente con la realtà dei fatti“.

Tra le criticità emerse, la coordinatrice Mpa richiama l’attenzione sulla previsione della darsena turistica all’interno del Prp, che, secondo le segnalazioni di esperti, risulterebbe irrealizzabile. “A ostacolare questa previsione c’è un recente avviso pubblico per il rilascio di una concessione demaniale marittima, della durata massima di 25 anni, relativa a un’area del Molo Crispi destinata al traffico ro-ro/ro-pax. Questa concessione, di fatto, rende incompatibile la realizzazione della darsena turistica prevista dal piano“.
La coordinatrice conclude ribadendo l’importanza di un nuovo confronto in consiglio comunale: “È fondamentale che tutti i consiglieri si confrontino su questa incongruenza emersa, affinché le decisioni prese siano consapevoli e orientate al reale sviluppo del Porto di Catania“, aggiungendo dopo l’attacco del coordinatore cittadino di FdI Luca Sangiorgi, che “il gruppo Grande Catania – MpA continuerà a sostenere il sindaco Trantino, a cui chiediamo spazio all’ascolto, al dialogo franco e democratico e al confronto che arricchisce“.
Fatto salvo per Caserta, come prima anticipato, l’opposizione è stata compatta nel contrastare il piano: “Quello che poteva essere un nuovo modello di sviluppo del Porto di Catania, attualmente un’infrastruttura ibrida e malgestita non aperta alla città, si è trasformato nell’ennesima colata di cemento sul nostro mare“, commentano i consiglieri pentastellati Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio.

“Il nuovo piano regolatore portuale non ha nulla di ambizioso, ma si limita a cristallizzare la configurazione odierna e ad amplificarne i difetti. La maggioranza parla di passo storico, non sapendo, o facendo finta di non sapere, che il parere espresso da Palazzo degli Elefanti ha tutta l’aria di un contentino di cui l’autorità portuale può tranquillamente non tenere conto. Parere espresso in fretta e furia in 8 giorni, col colpevole ritardo dell’amministrazione che ha inviato la proposta al Consiglio solo il 7 marzo. Mettendo da parte gli errori, le lacune, il contrasto palese con le leggi e gli strumenti pianificatori vigenti (per i quali a nostro avviso, il documento non andava nemmeno discusso) non abbiamo condiviso il progetto nella sua interezza“.
“A nostro avviso – sottolineano – andava fatto il coraggioso passo di spostare gradualmente tutta la zona commerciale ad Augusta, recuperando spazi per un vero porto turistico integrato con la città, riaprendo la parte chiusa al pubblico, che attualmente funge da vera e propria barriera tra il centro e la playa, ed evitando di inventare inverosimili soluzioni a sud e a nord per ampliarsi. Unica nota positiva – concludono – l’approvazione di 2 nostri emendamenti che impegnano a tener fuori dal piano e a salvaguardare la scogliera D’Armisi e la foce del fiume Acquicella, impedendo ogni ulteriore cementificazione in quelle aree“.
Tono diverso da parte del capogruppo di Forza Italia Piermaria Capuana, che dichiara entusiasta: “Oggi segniamo un punto di svolta. L’approvazione del nuovo piano regolatore del porto non è soltanto un atto amministrativo: è una scelta di campo. È la scelta di chi vuole costruire il futuro, contro chi preferisce restare fermo. Di chi guarda avanti, contro chi continua a voltarsi indietro. C’è una differenza profonda tra chi lavora per realizzare e chi, sistematicamente, ostacola perché teme il cambiamento. Tra chi si assume la responsabilità di proporre soluzioni e chi si rifugia nel comodo terreno della critica sterile. Tra chi si sporca le mani per trovare una strada e chi, con superficialità, ripete che una strada non esiste. Noi abbiamo scelto da che parte stare. Abbiamo scelto di essere costruttori. Di guardare al futuro con visione, ma anche con concretezza. Perché il porto di Catania può e deve diventare un hub strategico nel cuore del Mediterraneo, un motore di sviluppo turistico, economico e occupazionale“.

“Non temiamo il cambiamento – continua – temiamo piuttosto l’immobilismo, l’inerzia, la paura del nuovo che per troppo tempo ha zavorrato questa città. Il futuro non si attende: si costruisce. E oggi lo abbiamo fatto, con un atto politico importante. Come gruppo consiliare di Forza Italia, abbiamo scelto di incidere concretamente, presentando emendamenti mirati, equilibrati e orientati al bene comune. Siamo orgogliosi che le nostre proposte di emendamento siano state accolte. Catania ha bisogno di scelte coraggiose, non di nostalgie. Di amministratori capaci di affrontare i problemi, non solo di nominarli. Di chi vede nello sviluppo un’opportunità, non una minaccia. Noi abbiamo avuto il coraggio di sognare. Ma soprattutto, abbiamo avuto il coraggio di agire“.