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Il caso

Catania, l’inchiesta sui rifiuti agita le acque della politica etnea: il botta e risposta tra il M5s e FdI

sabato 31 Maggio 2025

Le recenti notizie sull’inchiesta della Procura di Catania, che ipotizza un pesante condizionamento mafioso e camorristico sull’appalto da oltre 350 milioni di euro per la raccolta dei rifiuti, che pare coinvolgere anche esponenti istituzionali, ha scosso gli animi della politica etnea.

Per il Movimento 5 Stellequesta vicenda non è soltanto uno scandalo giudiziario, ma l’ennesima dimostrazione della cattiva gestione amministrativa del Comune di Catania e della totale assenza di trasparenza nella Direzione competente“.

Abbiamo denunciato la cronica inefficienza del servizio rifiuti, le ditte inadempienti, la sporcizia endemica a fronte di una TARI sempre più alta, le opacità nelle gare e negli affidamenti, soprattutto con riferimento al caso della gara ponte deserta nel 2020. Abbiamo chiesto trasparenza sulla gestione della cosa pubblica, denunciato le anomalie che favoriscono le microdiscariche, proposto il sequestro dei mezzi usati per l’abbandono illecito senza mai ricevere risposte chiare“, dichiarano i consiglieri del M5S Graziano Bonaccorsi e Gianina Ciancio.

Oggi l’indagine congiunta delle procure di Catania e Napoli getta un’ombra pesantissima sull’intero sistema. È la prova che le nostre preoccupazioni erano fondate e che dietro il degrado ambientale si nascondano interessi molto più pericolosi. Chiediamo all’Amministrazione Trantino di uscire dal silenzio e agire con responsabilità. Applichi le prescrizioni dell’ANAC, a partire dalla rotazione dei dirigenti nei settori a rischio. Faccia piena chiarezza sulla gestione dei servizi pubblici. Catania – concludono – ha diritto a una gestione pulita, onesta, libera da ogni condizionamento criminale. Noi continueremo a vigilare con la stessa determinazione di sempre, al fianco dei cittadini“.

La risposta da parte dei consiglieri di Fratelli d’Italia, espressione del sindaco Enrico Trantino, non si è fatta di certo attendere. Il gruppo, alle accuse mosse dai pentastellati, ha così replicato: “L’azione dell’amministrazione Trantino è stata, sin dall’inizio, improntata a rigore, legalità e senso di responsabilità. Di fronte alle accuse vaghe e allusive contenute nel comunicato a firma dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, non possiamo che constatare, ancora una volta, l’incapacità di elaborare proposte concrete e un’inclinazione ormai cronica alla polemica sterile“.

Comprendiamo – prosegue la nota – che, in assenza di contenuti politici reali, alcuni consiglieri preferiscano abbaiare alla luna. Tuttavia, non possiamo accettare che si lancino insinuazioni gravi, senza uno straccio di prova, lasciando intendere coinvolgimenti o complicità dell’Amministrazione con ambienti criminali. Se i consiglieri 5 Stelle sono a conoscenza di fatti certi, abbiano il coraggio di presentare una denuncia formale, facendo nomi e cognomi di soggetti che ritengono coinvolti, anziché limitarsi a costruire una narrazione allusiva utile solo a generare sospetti e disinformazione. In caso contrario, le loro affermazioni configurano un’azione diffamatoria grave, nei confronti di chi, quotidianamente, lavora con dedizione e onestà per la città“.
Noi ci fidiamo del lavoro della magistratura, che saprà accertare, con rigore e imparzialità, la verità dei fatti. Ma lasciamo che siano gli inquirenti, e non un gruppo politico alla disperata ricerca di visibilità, a stabilire se “dietro il degrado ambientale si nascondano interessi più pericolosi. L’Amministrazione continuerà a operare con trasparenza e determinazione, portando avanti il processo di miglioramento dei servizi pubblici, già avviato, e adottando ogni misura utile a garantire legalità, efficienza e decoro urbano“.
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