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L'inchiesta

Catania, molestie su studentesse minorenni: preside ai domiciliari

lunedì 16 Ottobre 2023

È stato arrestato un dirigente scolastico da Carabinieri della Compagnia di Caltagirone (Catania) per violenza e tentata violenza sessuale nei confronti di 7 studentesse minorenni. Le indagini sono state avviate dopo la denuncia di una 15enne su presunti atti sessuali subiti.

L’inchiesta ha fatto emergere altre 6 vittime delle ‘attenzioni‘ dell’indagato, che secondo l’accusa sarebbero avvenute nell’ufficio di presidenza dove le convocava con la scusa di discuterne il rendimento scolastico. Nei confronti dell’uomo è stata eseguita un’ordinanza cautelare ai domiciliari emessa dal gip di Caltagirone su richiesta della locale Procura.

Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Caltagirone, sono scaturite dalla querela sporta, lo scorso maggio, da una studentessa di 15 anni di un istituto scolastico di un comune in provincia di Catania. La giovane ha raccontato di avere subito, da parte del proprio dirigente scolastico, soprattutto durante più convocazioni nell’ufficio di presidenza, delle attenzioni simili a un corteggiamento, abbracci e ‘like’ su alcune delle sue foto sul proprio profilo Instagram. A darle la spinta a farla recare dai carabinieri, ha ricostruito ai militari dell’Arma, è stato l’episodio in cui il preside, dopo averla chiamata nel suo ufficio e aver chiuso la porta, le avrebbe chiesto dei “bacini”, proponendosi altresì di darle dei “morsi”.

L’uomo l’avrebbe anche baciata sul collo e non sarebbe riuscito ad andare oltre solo per le resistenze opposte dalla ragazza. Dopo la denuncia sono state avviate d’urgenza attività investigative che, sottolinea la Procura di Caltagirone, “hanno consentito di ricostruire un quadro più ampio, nel quale altre studentesse minorenni avrebbero patito avance simili a quelle denunciate dalla 15enne”. I carabinieri hanno ascoltato sei giovani ragazze con l’ausilio di un esperto in psicologia, ognuna delle quali ha raccontato le presunte molestie subite dal preside. Grazie a queste testimonianze, scrive la Procura, è stato delineato il contestato modus operandi dell’arrestato, il quale avrebbe convocato le studentesse nel proprio ufficio, creando una situazione di intimità con le minorenni, con il pretesto di discutere del loro rendimento scolastico mentre in realtà, è la tesi dell’accusa, avrebbe tentato un approccio con loro.

Le indagini, osserva la Procura, “hanno permesso di acquisire un importante quadro indiziario nei confronti dell’arrestato per tali episodi avvenuti nel corso dell’anno scolastico, aggravati dalla minore età delle persone offese, nonché dall’aver agito quale pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni di dirigente all’interno di un istituto di istruzione“. In esecuzione del provvedimento cautelare emesso dal gip l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari. In sede di interrogatorio di garanzia innanzi al giudice per le indagini preliminari di Caltagirone, l’indagato si è avvalso della facoltà di non rispondere, rilasciando unicamente delle spontanee dichiarazioni.

“Capisco che il mio modo, molto confidenziale che ho da 40 anni a scuola, si possa essere prestato a interpretazioni diverse da quello che ero il mio intento: stare accanto ai ragazzi. Sarebbe questa la sintesi delle dichiarazioni spontanee fatte al gip dal dirigente scolastico del Catanese posto agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Caltagirone, per violenza e tentata violenza sessuale nei confronti di sette sue studentesse minorenni. Le indagini dei carabinieri sono state avviate dopo le denunce di una15enne che frequenta l’istituto il cui preside non è nominato dall’Ufficio scolastico regionale.

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