La situazione delle due navi Ong Geo Barents e Humanity 1 hanno scatenato varie dichiarazioni e prese di posizione sui social di varie organizzazioni non governative e di esponenti politici, sia del governo che di opposizione.
Come quella di ong ResQ, commentando la situazione dei migranti sulle navi “Siamo indignati per quello che succede a poche miglia dalle coste italiane. A bordo di alcune navi di soccorso, per giorni, poco più di mille persone, uomini, donne e bambini stanno di poter sbarcare in un porto sicuro”. “Sono sopravvissuti alla traversata in mare e, prima ancora, a violenze, stupri, torture. Soccorrerli, assisterli e condurli in un porto sicuro è un obbligo giuridico, non solo un principio etico; le navi di soccorso hanno fatto le prime due cose. Siamo sdegnati per la scelta di non prestare assistenza ai naufraghi, alle navi e ai loro equipaggi, che costituisce una violazione del diritto e delle Convenzioni internazionali – prosegue la ong – Bloccare i sopravvissuti in mare per giorni, su imbarcazioni che sono adatte al soccorso ma non certo a una lunga permanenza a bordo, vuol dire trattarli in modo inumano e degradante”.
Luciano Scalettari, presidente di ResQ “Siamo accanto ai soccorritori, ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro appoggio a Humanity 1, con 179 persone soccorse a bordo, Rise Above, con 90 persone soccorse a bordo, Ocean Viking, con 234 persone soccorse a bordo, e Geo Barents, con 572 persone soccorse a bordo”.
Dall’altro arriva il comunicato di ong Sos Humanity, che si trova nel porto di Catania con la propria nave Humanity 1 ancora con 35 naufraghi a bordo, che afferma “Oggi il nostro capitano Joachim Ebeling è stato contattato dalle autorità affinché lasci il porto con i 35 sopravvissuti. Il nostro capitano ha risposto alla email e ha spiegato che che non può farlo e che rimarremo qui assieme ai sopravvissuti finché non saranno sbarcati”. “Non posso lasciare il porto di Catania, dobbiamo trovare una soluzione qui. Sarebbe contro le leggi andare via con i sopravvissuti, come mi ha spiegato il mio legale. I naufraghi rimasti a bordo sono in uno stato depressivo e di apatia, siamo profondamente preoccupati per la loro salute mentale. E’ difficile riuscire a spiegargli quello che sta succedendo ed è qualcosa che io stesso non riesco a capire perché è contro le leggi” continuando Joachim Ebeling, comandante della Humanity 1.
E a continuare Medici Senza Frontiere, che con la Geo Barents ha attraccato nel porto di Catania, dove sono a bordo 572 naufraghi che sostiene, “Un’operazione di soccorso si può considerare terminata solamente una volta che tutti i sopravvissuti sono stati fatti sbarcare in un luogo sicuro. Lo sbarco selettivo e parziale, come quello proposto dalle autorità italiane, non è da considerarsi legale secondo le convenzioni di diritto marittimo”. “Secondo il diritto internazionale – prosegue la ong – una nave non è responsabile dell’accoglienza a bordo dei sopravvissuti laddove siano possibili soluzioni alternative. Inoltre, il governo responsabile dovrebbe prendere ogni misura necessaria per far sì che i sopravvissuti restino a bordo il minor tempo possibile, secondo quanto stabilito dalle Linee Guida sul Trattamento delle Persone Soccorse in Mare”.
“Hanno fatto sbarcare dalla Humanity1 nel porto di Catania le persone minori e quelle ritenute “vulnerabili” dopo un’arbitraria selezione. Restano a bordo 34 naufraghi superstiti che il governo italiano vorrebbe respingere in mare. È una pretesa illegittima e illegale”. Lo scrive su Facebook Mediterranea Saving Humans.
Numerose le dichiarazioni di esponenti politici sui canali social che riportiamo:
“Si facciano sbarcare i pochi migranti rimasti sull’Humanity e con Geo Barents e le navi delle altre ONG in attesa, il Governo Meloni ritrovi il senno. Le decisioni del ministro Piantedosi e di tutto il Governo Meloni sono immorali e in piena violazione dei diritti umani e delle convenzioni internazionali. Se si vuole la redistribuzione automatica dei migranti si voti in Parlamento europeo la modifica del regolamento di Dublino, invece di fare propaganda sulla pelle delle persone”. Lo dice l’eurodeputato di S&D Pietro Bartolo che definisce “crudele, disumano e illegale” l’operato del ministro e del governo Meloni.
“Il governo Meloni sta operando in un contesto di totale illegalità. Siamo in piena violazione dell’articolo 10 della nostra carta costituzionale che stabilisce che l’ordinamento politico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale maggiormente riconosciuto, vale a dire alla convenzione di Ginevra e alla Dichiarazione Universale di Diritti dell’Uomo”. Lo ha detto Aboubakar Soumahoro, deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra Italiana. “Porteremo questa nostra posizione in in Europa perché a livello europeo non si può dire che i confini italiani sono confini europei fino a che non si parla di naufraghi – ha aggiunto il deputato -. Chi sbarca in Italia sbarca in Europa. Il governo deve uscire dalle sue contraddizioni: o sta con Orban che è contro il regolamento di Dublino e contro la redistribuzione, o dall’altra parte il ministro Salvini, quando ha tempo di affacciarsi alla Camera, risponderà di essersi messo contro il sostegno della riforma del regolamento di Dublino”.
“Tutti i migranti a bordo della Humanity 1 hanno diritto a chiedere protezione internazionale e tutela. Su quale base vengono respinti? Con quali criteri? Chi lo decide?”. Così su Twitter la senatrice del Pd Sandra Zampa.
“Il Governo Meloni viola il diritto e il senso di umanità, calpestando la dignità delle persone. Il soccorso è completato quando tutti scendono in un porto sicuro. A Catania 24 persone devono ancora scendere e vanno fatte scendere, diciamo no allo sbarco selettivo #Humanity1”. Così su Twitter la senatrice Cecilia D’Elia, portavoce delle donne Pd.
“Siamo saliti sulla Humanity 1, in porto sta attraccando la Geo Barents. Il Governo ha già violato diritti e umanità con la selezione arbitraria dei naufraghi. A bordo stanno bene ma c’è comprensibile tensione. Restano 35 richiedi asilo, hanno diritto a scendere”. Lo scrive su Twitter Peppe Provenzano, vice segretario del Pd.
“È arrivata la Geo Barents al Porto di Catania! Ministro Piantedosi, basta con atti illegittimi e contrari al diritto internazionale e all’umanità che da sempre ci contraddistingue. Gli oltre 500 migranti della Geo Barents devono sbarcare. Tutti!”. Lo scrive sulla sua pagina facebook il deputato del Pd e segretario del partito in Sicilia, Anthony Barbagallo, presente con un presidio del Pd nel porto di Catania.
“Bene il ministro dell’Interno Piantedosi: da parte nostra aiuti umanitari e assistenza ai più fragili, ma non spazio agli scafisti che permettono flussi incontrollati di migranti clandestini. La responsabilità delle navi è dello Stato di bandiera che se ne deve, quindi, fare carico. Il decreto interministeriale firmato oggi, oltre che dai ministri Piantedosi e Crosetto, dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, rappresenta un’importante iniziativa verso il ritorno alla sicurezza e alla difesa dei nostri confini. Il Pd, invece, favorisce scafisti e trafficanti di esseri umani, incentivando così il business dell’immigrazione illegale. Vergogna!”. Così in una nota il senatore siciliano della Lega Nino Germanà.
E la dichiarazione del sottosegretario al Ministero dell’Interno Nicola Molteni, “Il decreto interministeriale firmato dai ministri Piantedosi, Salvini, Crosetto con il divieto di sbarco e approdo in Italia per le Ong straniere, è un primo significativo passo per tornare a difendere confini e frontiere del nostro Paese, un cambio di marcia evidente rispetto agli ultimi tre anni. Garantiamo assistenza e rispetto degli obblighi umanitari verso i soggetti più vulnerabili, ma fermezza assoluta sul contrasto a scafisti, trafficanti di esseri umani e, nel rispetto delle convenzioni internazionali, del principio della responsabilità dello Stato di bandiera nei confronti di quelle Ong che intervengono in acque Sar senza il coordinamento degli Stati competenti”. A conclusione il sottosegretario afferma che ” Il prossimo passo sarà ripristinare l’efficacia dei Decreti Sicurezza”.
L’ultima dichiarazione arriva poi da Claudio Pulvirenti, direttore in Sicilia dell’Usmaf del ministero della Salute, che stanno eseguendo il triage dei migranti sulla Geo Barents a Catania per stabilire chi può lasciare la nave della ong, che ha detto “La salute dei migranti è la nostra priorità assoluta” e li “valutiamo secondo criteri clinici e scientifici”che sono applicati “dal 1991”. Il medico ha spiegato che i primi a essere visitati saranno i bambini e le donne incinte e che le valutazioni, avvalendosi della collaborazione di mediatori culturali per l’ascolto, saranno fatte anche sotto il profilo del disagio psichico e psichiatrico, sottolineando che il loro è però “un intervento in emergenza” e che sulle navi “c’è sempre un medico a bordo”. Su queste navi, ha osservato, ci sono “storie drammatiche di persone vittime di gravi violenze”, ma le sue decisioni “le prende con la coscienza di chi applica criteri scientifici e medici”.
Oggi si è avuta una manifestazione di protesta di alcuni attivisti della Ong Mediterranea verso il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che stamane a Venezia partecipava alla cerimonia di insediamento del nuovo Rabbino della Comunità Ebraica. All’uscita del ministro dalla sinagoga, gli attivisti hanno esposto un cartello con la scritta “Fateli sbarcare subito”.