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Il procedimento

Catania, omessa dichiarazione fiscale: Gdf sequestra beni per 1 milione

venerdì 27 Ottobre 2023
foto d'archivio

Beni per un valore di un milione di euro sono stati sequestrati ai fini della confisca dalla Guardia di finanza di Catania su disposizione della Procura, ad un imprenditore etneo indagato per il reato di omessa dichiarazione fiscale.

foto d’archivio

I militari del I Gruppo della Guardia di Finanza del capoluogo etneo hanno condotto una verifica fiscale nei confronti di una impresa catanese operante nel settore della gestione di supermercati che dal 2017 al 2021 non ha presentato le dichiarazioni fiscali, evadendo imposte sui redditi ed Iva per complessivi 967.991 euro.

In particolare, nell’attuale stato del procedimento in cui non è stato ancora instaurato il contraddittorio con la parte, si sarebbe appurato che, nonostante la società operasse normalmente nel circuito commerciale, certificando i corrispettivi conseguiti nella vendita al dettaglio, mostrando così una parvenza di regolarità fiscale, di fatto non adempiva agli obblighi tributari dichiarativi e, conseguentemente, di versamento delle imposte.

 

Hanno riguardato l’impresa catanese “Ge.Sa Srl Discount Alimentare” le indagini della Guardia di finanza culminate nel sequestro preventivo finalizzato alla confisca emesso dal Gip etneo nei confronti di un imprenditore, Vincenzo Guglielmino, di 61 anni, indagato per omessa dichiarazione fiscale.

Oggetto del sequestro sono stati: le quote sociali e le disponibilità finanziarie dell’impresa, le disponibilità finanziarie nella disponibilità dell’uomo, un immobile a Catania, quattro autovetture e un motociclo.

“I numeri comunicati dalla Guardia di finanza sono in concreto errati. L’evasione complessiva nei 5 anni è pari a due terzi in meno rispetto a quella presuntivamente accertata dalla polizia giudiziaria”. Lo afferma in una nota l’avvocato Salvatore Cannata, legale dell’imprenditore Vincenzo Guglielmino.

“Naturalmente solo alla fine del procedimento penale e di fronte ad un giudice terzocontinua il legalesi potrà affermare con certezza l’entità dell’evasione e se il sequestro oggi operato fosse, ex ante, legittimo. Non ci vorremmo trovare per l’ennesima volta di fronte ad una situazione in cui si procede ad un sequestro, distruggendo l’economia di un azienda e delle famiglie ad essa collegata per poi scoprire, anche dopo diversi anni, che il sequestro non fosse possibile o addirittura legittimo”.

“Preciso che Il Guglielnino e quindi la società Gesa srl per gli anni oggetto del controllocontinua il legalenon ha presentato la sola dichiarazione annuale iva (mentre, contrariamente a quanto sostenuto dalla Guardia di Finanza ha presentato la dichiarazione ai fini dei redditi e dell’Irap). La Guardia di Finanza, vista anche la mancata esibizione dei registri delle fatture di vendita e di acquisto, ha proceduto alla luce della documentazione trovata a determinare l’iva a debito sulla base dei corrispettivi desunti dalle chiusura di cassa rilevati in fase di verifica presso la sede legale. Per quanto riguarda l’iva a credito, che matura sulle fatture d’acquisto non le ha conteggiate”.

“L’Agenzia delle Entrate, invece, pur facendo propri i rilievi della Guardia di Finanza concludeli ha valutati criticamente ed ha riconosciuto in detrazione l’Iva relativa agli acquisti nonostante la società abbia omesso di presentare la corrispondente dichiarazione, tenuto conto del principio di neutralità dell’Iva e posto che la società nel corso della verifica ha esibito le fatture di acquisto di cui i verificatori hanno riscontrato l’inerenza all’esercizio dell’attività d’impresa”

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