Sono stati finanziati tutti e sei i progetti presentati dall’Amministrazione comunale di Catania per interventi di recupero su beni confiscati alla mafia, nell’ambito del PNRR Missione 5 – Inclusione sociale – Componente 3 – Interventi speciali per la coesione territoriale – Investimento 2 – Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie finanziato dall’Unione Europea NextGenerationEU.
In totale i progetti ammessi a finanziamento a valere sull’Avviso Pubblico sono stati 242, sui 528 pervenuti, per un valore di 249,5 milioni di euro. Il finanziamento complessivamente ottenuto dall’Amministrazione Comunale per riqualificare coi fondi del Pnrr gli immobili per realizzare la riqualificazione, ammonta a poco più di 2.1 milioni di euro ed è frutto del lavoro congiunto di tecnici e funzionari della Direzione Patrimonio e della Direzione Politiche Comunitarie del Comune di Catania.
I progetti di riutilizzo sociale e collettivo sono stati presentati dal Comune di Catania lo scorso 9 maggio con una delibera della giunta comunale proposta dall’assessorato ai beni confiscati, coinvolgono beni immobili sia nel centro storico che in periferia. Di grande impatto sociale l’intervento progettuale denominato “Da supermercato della mafia a supermercato sociale: riqualificazione dell’immobile confiscato sito in via Anapo“, nei pressi del Lungomare, che mira a recuperare un grande immobile confiscato alle cosche mafiose nel quartiere Picanello. Un intervento di riqualificazione del valore di 885.000 euro, di grande valore anche simbolico per il riutilizzo dei beni sottratti ai mafiosi, tanto che gli organi preposti alle valutazioni dei progetti del Pnrr, lo hanno ritenuto ammissibile a finanziamento sulla procedura negoziale, che riguarda solo 12 proposte in tutta Italia. Il locale di circa 650 metri quadrati, assegnato negli anni scorsi al Comune di Catania, diventerà un luogo dove le famiglie che vivono condizioni di disagio economico e sociale e gli organismi di terzo settore che intendono impegnarsi in azioni inclusive nella città dall’altro, possano incontrarsi e scambiarsi beni e servizi senza alcuna spesa. Si prevede la realizzazione di un’ampia area dedicata allo stoccaggio delle merci, esposizione e cessione a titolo gratuito dei beni donati da cittadini e imprese e che potranno essere acquisiti gratuitamente dai cittadini bisognosi e di un’area dedicata a spazio educativo di prossimità.
Altra azione progettata è quella di uno spazio culturale polifunzionale in un appartamento e una sottostante bottega di via Castello Ursino sottratti a Cosa Nostra. L’info point sarà dedicato a promuovere l’offerta culturale della città a favore di cittadini, visitatori e turisti, supportando giovani artisti nelle loro attività.
A Vaccarizzo, invece, il Comune ha previsto che sorga un centro educativo per minori all’interno di una villetta in prossimità del mare, per metterla a servizio degli abitanti della zona, per bambini e ragazzi che vivono in condizioni di disagio sociale o economico.
Un’area a verde e uno spazio giochi, sono stati pensati per il quartiere San Giorgio su un terreno e un immobile in contrada Telegrafo vecchio, due porzioni di terreno confiscato alle famiglie mafiose del quartiere con la sistemazione di un lotto di terreno assegnato al Comune di Catania nel 2015 e attualmente utilizzato in parte come discarica abusiva di rifiuti e in parte come parcheggio.
Altro obiettivo un Ufficio e uno “Sportello Beni Confiscati” del Comune di Catania in via Monte Sant’Agata con la riqualificazione di un appartamento, ora ridotto in cattive condizioni, confiscato a un prestanome dei boss. L’intervento prevede la realizzazione della sede di uno sportello e di un ufficio beni confiscati del Comune di Catania. Un luogo attrezzato per il ricevimento, l’orientamento e il supporto sia delle organizzazioni di terzo settore interessate alla gestione dei beni confiscati e assegnati al Comune di Catania, sia alla cittadinanza, inclusi studenti e ricercatori, per informazioni sul riutilizzo sociale di beni confiscati.
Un ultimo intervento, infine, riguarda la riqualificazione di una bottega in viale Castagnola, a Librino, per la realizzazione di uno spazio aggregativo di prossimità per minori nel quartiere, quale supporto scolastico, sviluppo delle competenze dei minori, laboratori con altri servizi rivolti a minori e giovani nel quartiere e di supporto ai genitori.