La procura di Catania ha sequestrato la casa al numero 325 di via Garibaldi, in cui ieri sera è avvenuta l’esplosione che ha causato la morte di tre persone, due vigili del fuoco ed un 75 enne, e il ferimento di altri due pompieri.
Intanto, sono diventate critiche nella notte le condizioni di salute di uno dei due vigili del fuoco rimasto ferito, ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi. E’ Giuseppe Cannavò, di 38 anni, che ha una grave lesione polmonare. Restano gravi, ma non è in pericolo di vita, le condizioni dell’altro pompiere, Marcello Tavormina, 38 anni, che ha riportato un trauma cranico.
L’esplosione si è verificata nella bottega dove abitava l’anziano che riparava biciclette. E oggi nel luogo della disgrazia non si parla d’altro. “Era una brava persona – afferma una pensionata che lo conosceva di vista – quando passavo di qui lo salutavo e lui rispondeva“.
Un piccolo capannello di persone per strada commenta l’accaduto, parlando sia di un incidente dovuto ad una fuga di gas, sia ad un intento suicida dell’anziano.
“Ho sentito l’esplosione – dice un signore – ho pensato che si trattava di una una bombola di gas. Sono venuto subito qui a vedere ma non mi hanno fatto passare“.
Di fronte c’è un laboratorio di tavola calda. Il titolare ieri è stato avvertito da una telefonata che c’era stata una esplosione davanti alla sua bottega: “sono corso subito qui a vedere – dice – ma fortunatamente non abbiamo avuto danni”.
Davanti al negozio la gente parla e tra i presenti uno ricorda che “un ragazzo che si è fatto aggiustare la bici diceva che la vittima si lamentava perché era malato. Il dottore gli aveva dato 4 giorni di vita. Diceva ‘che campo a fare..“.
Si parla anche dei vigili del fuoco, qualcuno dice che avrebbero usato una motosega che avrebbe provocato l’ esplosione. “Non è possibile“, replica un signore piccato perché, spiega, “loro sanno come intervenire in questi casi“.
“Ero vicino al nostro mezzo di trasporto, perché dovevo prendere degli attrezzi, quando ho sentito la violenta esplosione: non ho visto cosa è accaduto prima, ma dopo la scena è stata drammatica. Non la dimenticherò mai“. Così il pompiere rimasto illeso nell’esplosione agli investigatori che lo hanno sentito. L’uomo, il quinto componente dell’equipaggio che ha il ruolo di autista, è ancora sotto choc per l’accaduto.
La gente passa e si fa il segno della croce, anche chi è in auto. Delle tavole di legno sono state messe sugli ingressi di via Garibaldi e via Sacchero.
Sulle ‘tavole’ un foglio che ufficializza il sequestro. Durante la notte i vicini di casa sono potuti tornare nelle loro abitazioni, a conclusione dei lavori e dei sopralluoghi dei vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza e bonificato la zona.
“Stavano tentando di rianimare un vigile del fuoco. E’ stato scioccante vedere questa scena. L’ambulanza dei rianimatori è stata ferma per più di mezz’ora, mentre più operatori si sono alternati a praticare il massaggio cardiaco. Poi l’hanno portato in ospedale. Non so come è andata a finire“. E’ il racconto di Girolamo Gaudesi, 38 anni, palermitano, che sta trascorrendo un periodo di vacanza in una casa a 50 metri di distanza dal luogo dell’esplosione. “Ho visto tutto dal balcone. Sono sceso di corsa, sono stato uno dei primi ad assistere – aggiunge – ho visto tanto fumo nero. Ho visto i primi soccorsi degli operatori del 118 a due vigili del fuoco che erano stati trascinati in sicurezza. Ho visto che praticavano loro il massaggio cardiaco, ma forse erano già morti. Le altre vittime le hanno caricate su un furgoncino per le onoranze funebre”.
(Foto Ansa)