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L'appello a Schifani

Centri per l’Impiego, Cgil e Nidil: “Poco personale e politiche attive del lavoro in panne”

giovedì 25 Luglio 2024
Francesco Lucchesi

Centri per l’impiego sguarniti di personale e politiche attive del lavoro, quelle per il contrasto a povertà e disoccupazione, in panne.

La denuncia è della Cgil  e del Nidil Sicilia che, con una nota inviata al presidente della regione e all’assessore regionale al lavoro, contestano la mancata  copertura del totale dei posti mancanti  nei centri per l’impiego rilevati dal ministero del lavoro, per i quali su richiesta della regione il ministero stesso eroga  le risorse per le assunzioni o le stabilizzazioni. “Mancano all’appello oggi  703 unità– è la denuncia di Francesco Lucchesi ( Cgil ) e Andrea Gattuso (Nidil)- infatti sulle 1.246 previste dal piano triennale 2019-2021 ne sono state assunte solo 543”.

La carenza di personale nei centri per l’impiego , rilevano Cgil e Nidil nella nota, determina  ricadute negative sulle procedure che riguardano l’assegno di inclusione ( Adi), sull’ avviso 21 che mancando la connessione domanda- offerta di lavoro “sta dando risultati ben sotto le aspettative. Stesso problema- sottolineano i due sindacalisti- per il programma Gol che avrebbe dovuto inserire nel mondo del lavoro 60 mila persone e per il “Supporto per la formazione e il lavoro” (Sfl) “che è bloccato- dicono Lucchesi e Gattuso- a causa della mancata attivazione dei corsi di formazione. In 10 mesi  di fatto le indennità percepite sono in misura del 2,3%”.

Al governo Cgil e Nidil indicano anche alcune soluzioni possibili che riguardano personale con competenze acquisite per esperienze già fatte come gli ex navigator o gli ex collaboratori Anpal servizi Spa. I primi hanno superato nel 2019 una procedura selettiva assimilabile a un concorso pubblico, rileva il sindacato, come conferma la giurisprudenza del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione. Per i secondi , sottolineano Lucchesi e Gattuso, la procedura selettiva  è avvenuta con le regole della pubblica amministrazione, cioè trasparenza, pubblicità e  imparzialità, potrebbero  dunque essere stabilizzati. Il sindacato chiede il confronto, ipotizzando  anche un nuovo concorso con riserva dei posti e propone pure un avviso per la ricognizione dei precari potenzialmente in possesso dei requisiti di legge, per andare a colmare i vuoti. Le strade da seguire insomma non mancano.  “La situazione  attuale in una Sicilia che abbisogna di lavoro- affermano Lucchesi e Gattuso- è inconcepibile. Se non avremo riscontro non esiteremo a intraprendere tutte le iniziative sindacali possibili a tutela dei lavoratori”.

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