Molti Centri per l’impiego in Sicilia sono nel caos da settimane, ma alla Regione ed in particolare all’Assessorato competente, quello alla famiglia e al lavoro, tutto tace.
È questa la denuncia fatta dai sindacati autonomi Cobas-Codir, Sadirs e Siad, che hanno deciso di attivare le cosiddette procedure di raffreddamento propedeutiche a forme di protesta estreme. I lavoratori sono pronti allo sciopero. La situazione, infatti, si è fatta insostenibile. Ai disagi lamentati dagli utenti e ai problemi di sicurezza ravvisati dal personale, fanno sapere le organizzazioni sindacali, si aggiungono la mancanza di attrezzature informatiche, di carta per le fotocopie, guasti alle linee telefoniche e persino una carente pulizia dei locali.
Per Fabrizio Masi del Cobas-Codir, Francesco Madonia del Sadirs e Angelo Lo Curto del Siad “è inaudito e non condivisibile il silenzio dell’amministrazione, è impossibile per i dipendenti continuare a lavorare senza le condizioni minime di sicurezza”.
Proprio nei giorni scorsi era scoppiato il caso del Centro per l’impiego di via Praga a Palermo. La grande affluenza determinata dall’avvio contemporaneo di una serie di servizi – dai contratti di ricollocazione ai cantieri di lavoro, passando per Garanzia giovani e il patto di servizio – e la lentezza del sistema informatico dell’Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro) avevano fatto collassare gli uffici, determinando disservizi e lunghe code agli sportelli. Circostanze che hanno esasperato gli animi tra gli utenti e che sono sfociate in minacce e aggressioni agli impiegati.
Inoltre, le organizzazioni sindacali ravvisano un utilizzo improprio del personale di categoria A e B impiegato in mansioni superiori. Di conseguenza i carichi di lavoro non considerano gli standard operativi.