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Centrodestra a valanga in Umbria. Trionfo Lega, sberla al governo Pd M5s

domenica 27 Ottobre 2019

Alle 23 si sono chiusi i seggi in Umbria dove per tutta la giornata di domenica 27 ottobre si è votato per le regionali. Lo spoglio delle schede nei 92 comuni chiamati alle urne è iniziato subito dopo.

Donatella Tesei, candidata del centrodestra si attesta sopra il 57 per cento vincendo le Regionali. Vincenzo Bianconi, sostenuto dal centrosinistra e dal M5S è in un range che supera di poco il 37 %. Oltre 20 punti di distanza fra la candidata leghista e il candidato di Pd e 5 Stelle.

Record della Lega che si attesta al 36,9%. Ottimo risultato anche per Fratelli d’Italia che raggiunge il 10,4 per cento. Tiene Forza Italia con il 5,8. Flop del Partito democratico al 22,3 % per cento (nel 2015 aveva oltre il 35 per cento) e del Movimento 5 Stelle, fermo a uno striminzito 7,41%.

E’ la vittoria, soprattutto, di Matteo Salvini: L’Umbria si colora di blu e ha, come nuovo presidente Donatella Tesei. E’ la vittoria, soprattutto, di Matteo Salvini: la sua Lega viaggia al 37% a distanza ormai siderale da FI, che scende quasi al 5%, quasi doppiata da Fdi. E’ il crollo, soprattutto, del M5S: il Movimento piomba sotto prende la metà dei voti ottenuti in Umbria alle Europee. “E’ una lezione di democrazia, qualcuno a Roma avrà da riflettere”, gioisce, a Perugia, il leader leghista. Altissima l’affluenza, al 64,4%, nove punti in più rispetto al 2015.

Del resto, nel Giardino d’Italia ci hanno messo la faccia tutti i leader nazionali e, sul finale della campagna, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, protagonista della foto di Narni con Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti e Roberto Speranza. Una reunion che, evidentemente non ha pagato. E ora Salvini è pronto a chiedere il conto a un esecutivo da lui bollato come “abusivo”: il voto umbro avrà ripercussioni sul governo, ripete da giorni. Difficile, tuttavia, che la sconfitta umbra inneschi una crisi. A Palazzo Chigi, nel Pd e nel M5S la sconfitta era ampiamente calcolata e anche nella maggioranza l’obiettivo prefissato era renderla meno netta possibile. Diverso il discorso per l’alleanza Pd-M5S. La sconfitta in Umbria, con il possibile (stando ai primi exit poll) crollo del M5S riporta Di Maio nel mirino del dissenso interno.

Il dato è anche il record di affluenza per queste elezioni. Alle 23 ha votato il 64,42 degli aventi diritto contro il 55 delle scorse elezioni regionali del 2015. Crescita di percentuale in tutti e 92 Comuni. Evidentemente, anche questo è stato un segnale forte che evidentemente l’elettorato ha voluto dare alla politica, dopo che la giunta regionale in carica fino allo scorso anno è stata letteralmente spazzata via da un’inchiesta giudiziaria.

 

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