Carissimi
Oggi parliamo di politica. Mi chiederete ma perchè Epruno deve parlare di politica, cosa ne capisce? Epruno non si occupa del senso ironico della vita?
Esatto, visto che è risaputo che non capisco nulla di politica qualunque mio discorso non potrà che essere ironico e fare sorridere coloro che “ne capiscono” o come spesso dico “ca sinni sientinu“.
Io vivo tra la gente e a Palermo, poi per un caso fortuito faccio il “dipendente” e devo stare attento a non rilasciare qualche giudizio che entri in conflitto d’interessi con il mio ruolo e di fatti non mi sogno minimamente di dirvi quali siano “i wc che mi abbiano dato più soddisfazione nel riparali nella mia funzione d’ingegnere“, per me i “cessi sono tutti uguali” ed alla stessa maniera non mi ruberete mai il “segreto di sapere per chi voto”, per me gli amministratori sono tutti uguali ed eroici, qualunque sia la loro provenienza ideologica ed il loro posizionamento tra gli scranni di Palazzo delle Aquile.
Statisticamente da libero uomo pensante con tantissimi di loro, scesi dal carro della politica, siamo rimasti veramente amici e questo a prescindere se ciò ha coinciso con le loro ospitate nei miei sette anni di radio, al lavoro però grande rigore professionale e rispetto per i ruoli ottenuti a seguito di un consenso popolare e cosa c’è di più bello che lavorare per la collettività, per la qualità della vita del cittadino?
Si non capisco nulla di politica, ma la mattina vado a lavoro per mettere a disposizione due tra i beni più preziosi che posseggo, la mia “salute” e soprattutto la mia “laurea in ingegneria“, per me l’ufficio ancora romanticamente, è un posto a cui dare e non da cui soltanto prendere per interessi o ambizioni personali (non sempre lecite), si costoro sono i “pezzi di merda” (non mi vengono sinonimi) quelli che ogni tanto ci accorgiamo prendono mazzette per se e per i familiari, ma questi a quanto dicono, non esistono più, a giudicare dai risultati dei questionari che periodicamente passano tra il personale, così come previsto dall’Autorità (altra gente ca sinni sienti) che ha inventato il monitoraggio anticorruzione, qualcosa per la quale ti passano un foglio con scritto: “Hai mai preso mazzette? Hai mai accettato regali? Sei mai andato a fare la spesa da un commerciante che ha da te presentato una pratica?”
Ora scusatemi, posso comprendere che “mani pulite” abbia spazzato via la corruzione, ma perchè di contro avrebbe dovuto lasciare liberi i “minchia” (scusate l’espressione dialettale ma non mi vengono sinonimi), io attendo di conoscere l’individuo modello (la matassa) che davanti ad un questionario del genere risponda “si“!
Metterebbe in crisi un sistema, è una delle procedure che non è stata prevista.
Ma torniamo alla politica, quanto ne capisco? Nulla!
Vi basti pensare che prima che qualcuno lo tiri fuori davanti ad una mia candidatura (che non avverrà mai e lo dico in italiano e non in aramaico) una volta mi domandarono in un articolo su un giornale, il “Rudepravo locale“, per chi votassi tra un candidato “con una memoria incredibile e affettuoso distributore di baci” e una neofita candidato “una brava professoressa con una pesante luttuosa parentela“, non capendo di politica, ma capendo di uomini, fatti e cose, dichiarai che non ci sarebbe stata battagli, tra una “rodata macchina da guerra” e una “stimata persona alla sua prima avventura di tale impegno“.
Non diedi un giudizio sulle persone che a parte ciò che scrivevano i giornali, io credetemi non conoscevo personalmente ed ancora non avevo maturato l’idea (che oggi ho) di dare il mio voto a gente che ho conosciuto personalmente, ma ciò che fu scritto sui giornali sotto la mia foto mi costò l’ostracismo sul lavoro di chi votava non come me, e tutto ciò (rinfacciatomi) per essermi espresso, per aver parlato, per aver detto che la corazzata Juventus secondo tutti i pronostici non avrebbe dovuto avere problemi ad affrontare un neo-promosso Venezia (città bellissima, forse più di Torino, ma calcisticamente ……).
Tanta acqua è passata sotto i ponti, uno di quei competitor è prematuramente scomparso, l’altro ha affrontato qualche problema con grande dignità e da “corazzata” ha ricominciato da zero (come si suol dire si tinni a carricata) a costruire “dietro le quinte“, per il momento barchette per altri.
E’ da ciò che ho avuto la prova che io di politica non ne capisco nulla e non mi posso permettere di dare “giudizi, pareri o suggerimenti“, perchè la politica è strana e perchè mantre io “ingenuamente e semplicemente” ho prestato la “mia faccia” con tutto ciò che conseguentemente ho dovuto subire, i miei “inquisitori“, i miei “delatori” oggi paradossalmente, passando dall’atro lato dello schieramento, sono tutti con il cappello in mano (ma in grande anonimato) dietro la porta del “nuovo cantiere navale” nella speranza di poter conservare i loro privilegi e magari “consegnare qualche altro nome” in quegli eterni “rastrellamenti intellettuali” che i mediocri perpretano sovrastimati e impuniti.
Non sono sassolini che sto togliendo dalle scarpe, il mio plantare ormai sopporta pure i “balatoni” è solo un prendere consapevolezza che una mente pulita oltre che matematica, non può sposare concetti come la “ragion di stato“, il “danno collaterale“, “l’incoerenza” e per questo o non ama o non capisce di politica.
Un abbraccio, Epruno