Ci risiamo. Con la bella stagione e il primo vento di scirocco ecco che magicamente tornano gli incendi. Con una puntualità degna del migliore orologio svizzero, non poteva mancare l’inizio della stagione per l’armata dei piromani, che, tanica alla mano, pensano che i boschi siciliani siano “cosa loro”. Almeno fino a quando non interviene la politica, che mette poi tutto a posto.
Sì, perché non sembra proprio un caso che da ieri pomeriggio un vasto incendio stia bruciando diverse aree del Palermitano. La cronaca è quella di sempre: vegetazione in fiamme, pompieri e protezione civile in allerta e allarme generale.
Stavolta il centro delle operazioni è tra i comuni di Pollina, Finale di Pollina e Gratteri, dove il fuoco si è avvicinato alle zone abitate.
Sempre per la cronaca, sono ancora impegnate due squadre di Vigili del Fuoco che lavorano con non poche difficoltà visto che l’incendio è attivo in zone impervie e difficili da raggiungere con i mezzi di terra. Il fronte di fuoco sarà definitivamente spento con l’ausilio dei canadair.
Quanto basta per porsi alcune domande: la Regione sta facendo tutto il possibile per prevenire gli incendi che, anche quest’anno, evidentemente sono già tornati puntuali con il primo caldo? C’è un piano di prevenzione, oppure si dovrà gridare all’emergenza, come sempre? Chi c’è dietro ai roghi? Domanda retorica, forse, questa, ma è necessario porsela sempre con forza, affinché le autorità competenti facciano la loro parte e non credano a fantasiose ipotesi di autocombustione.
La speranza è che non ci si riduca come lo scorso anno, quando abbiamo dovuto fare la conta dei tantissimi ettari di macchia mediterranea bruciati e degli alberi distrutti. Oltre la speranza, resta la rabbia e il nostro ruolo di denunciare e avvisare per tempo.