“Gli consiglierei, però – continua Cirillo -, di prestare attenzione a quale pietra intende scagliare. Non mi risulta, infatti, che in passato, quando egli stesso è stato oggetto di inchieste giudiziarie, qualcuno abbia chiesto l’uscita del suo partito dal Governo, o ad altri Onorevoli di altri Partiti di Governo, anch’essi indagati, sia stata chiesta da Miccichè l’uscita dal governo. È quindi singolare leggere oggi, da parte sua, l’intenzione di applicare alla politica e a questo esecutivo due pesi e due misure”.
“Le responsabilità individuali, com’è giusto, restano tali e – prosegue – non possono e non devono mai ricadere su un intero partito, né tantomeno su una classe dirigente che lavora con serietà e trasparenza. Generalizzare, gettare discredito sull’intera Democrazia Cristiana o ‘fare di tutta l’erba un fascio’ non è solo ingiusto, ma anche indice di una certa miopia politica. Come direbbe il Vangelo, qualcuno guarda la pagliuzza nell’occhio altrui e dimentica la trave nel proprio, e Miccichè ed altri dovrebbero notare cosa accade nei propri occhi. Detto ciò, preferisco andare oltre le polemiche”
“Da Segretario regionale della Democrazia Cristiana, annuncio che, dopo il direttivo del partito, unitamente ai vice segretari
Abbatte Cocita e Giuffrida e al presidente Abbadessa, chiederemo un incontro al presidente della Regione Schifani per rappresentare la posizione ufficiale della DC in merito ai fatti in corso e ribadire, con chiarezza, la nostra volontà di contribuire al buon governo della Sicilia, nel rispetto delle istituzioni e dei cittadini”, conclude Cirillo.




