Le lotte sindacali sono cambiate nel tempo, sono mutate le vertenze, i casi, gli interlocutori. Ma c’è un filo conduttore che come una staffetta ideale passa di generazione in generazione per le donne impegnate nel sindacato. Così tra ricordi ed esperienze nel nome del coraggio di agire, si è tenuto l’incontro organizzato dalla Cisl Messina e dal Coordinamento Donne della Cisl Messina. Un viaggio nel tempo attraverso il racconto di quelle donne che sono state pioniere nelle lotte sindavali, come Ninetta Alfino, Angela Vinci e Mariella Falcone e le cui esperienze sono servite a capire la genesi di quei diritti che oggi sono cristallizzati.
«L‘obiettivo – ha detto la segretaria confederale con delega alle Donne, Cettina Pizzo – è quello di non disperdere queste esperienze, conoscere gli spazi conquistati pagando un supplemento in cui le donne che hanno trovato il modo, la forza e il coraggio di agire in quello che era un mondo prettamente maschile. Loro hanno fatto tanto per costruire un percorso, l’intento questo incontro è dire: “adesso andiamo avanti insieme”».
Per chi ha messo i primi mattoni non è stato facile ma è quel percorso avviato che fa da esempio a da sprone per le giovani sindacaliste di oggi. Senza quell’impegno non ci sarebbe l’oggi fatto di consapevolezza e realtà
«Il vero punto di svolta – ha raccontato Ninetta Alfino – è stato quando per chiedere i propri diritti non si scendeva più solo in piazza a manifestare ma s’iniziava ad agire, ovvero a lavorare per raggiungere con sacrificio la stessa parità, alle stesse condizioni, solo ed esclusivamente in un modo: impegnandosi».
Insomma, non solo le piazze ma soprattutto i luoghi di lavoro, là dove concretamente si manifestavano le reali disparità, le ingiustizie da correggere, le battaglie da vincere. E non fu facile neanche per le prime sindacaliste in un mondo di “isti”. Mariella Falcone ha raccontato il primo impatto da pioniera in un mondo sindacale al maschile quando la chiamavano signorina e le facevano fare le fotocopie: “Non mi sono arresa, ho iniziato dalle fotocopie ma guardavo e imparavo. Poi mi chiesero di andare ad una assemblea in una scuola di Villafranca. Conoscevo benissimo il contratto di lavoro, è stato il mio punto di forza. Fu così che richiamai l’attenzione del gruppo dirigente. Alle sindacaliste oggi dico: collaborate e cercate di capire quali sono le esigenze delle donne. Che le vostre e nostre figlie non debbano affrontare quello che abbiamo dovuto fare noi».
La tenacia e il coraggio di non fermarsi mai, sono state queste le “armi” in mano alle pioniere della Cisl. Angela Vinci ha ricordato i primissimi anni di lotta sindacale nella scuola. “Bisogna essere coscienti dei diritti che si hanno – ha sottolineato – io facevo di tutto per portare i diritti anche a chi venivano negati, affinché non ci fossero lavoratrici di serie A e di Serie B. È stato il fulcro della mia azione”.
Le conclusioni sono state del segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, che ha ricordato come viviamo un Paese dove le donne hanno conquistato spazi importanti, dalla presidente del Consiglio alla leader dell’opposizione. “In una fase storica le quote rosa avevano senso, adesso sono discriminative per le stesse donne. Bisogna riconoscere il valore delle donne. Un Paese che parla di quote ha un problema culturale. È importante migliorare le condizioni all’interno dei luoghi di lavoro per dare maggiore valore alla meritocrazia nei confronti delle donne e alla valorizzazione salariale senza mai abbassare la guardia su tutte le azioni da porre in essere per definire quel cambiamento culturale necessario per eliminare qualsiasi tipo di violenza, dal mondo del lavoro alla vita quotidiana».